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Luigi Del Bianco è stato uno scultore italiano naturalizzato statunitense, noto soprattutto per il suo ruolo di capo intagliatore nel progetto del Mount Rushmore National Memorial, un monumento scolpito nella roccia del Sud Dakota che raffigura i volti di quattro presidenti degli Stati Uniti: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Nato il 9 maggio 1892 a bordo di una nave vicino a Le Havre, in Francia, Luigi Del Bianco era figlio di Vincenzo e Osvalda Del Bianco, che stavano tornando negli Stati Uniti dall'Italia. La sua famiglia era originaria di Meduno, in provincia di Pordenone, e fin da piccolo Luigi mostrò un grande interesse per la scultura. Questo interesse venne notato dai compaesani che frequentavano la bottega di intaglio del legno del padre, e Vincenzo, convinto del talento del figlio, lo portò in Austria all'età di 13 anni per studiare sotto la guida di un abile scultore di pietra. Dopo tre anni in Austria, Luigi continuò i suoi studi a Venezia. All'età di 18 anni, Luigi partì per l'America, arrivando a Barre, nel Vermont. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, tornò in Italia per combattere per il suo paese. Dopo la guerra, emigrò nuovamente negli Stati Uniti nel 1920, stabilendosi a Port Chester, New York, dove incontrò sua moglie, Nicoletta Cardarelli. Fu il cognato di Luigi, Alfonso Scafa, a presentarlo a Gutzon Borglum, lo scultore di origine danese che lo assunse per lavorare nel suo studio a Stamford, Connecticut. Luigi Del Bianco lavorò con Borglum su diversi monumenti, tra cui il Stone Mountain in Georgia e il Wars of America Memorial a Newark, New Jersey. Nel 1933, Borglum lo assunse come capo intagliatore per il Mount Rushmore National Memorial. Luigi fu incaricato di scolpire i dettagli espressivi dei volti dei presidenti, un compito che richiedeva grande abilità e precisione. Fu lui a scolpire gli occhi di Lincoln, rendendoli realistici e in grado di riflettere la luce da lontano. Borglum lodò spesso Del Bianco per le sue grandi capacità come scultore classico: "Vale qualsiasi tre uomini in America per questo particolare tipo di lavoro" e "È l'unico intagliatore di pietra intelligente ed efficiente sul lavoro che comprende il linguaggio dello scultore". Nonostante il suo ruolo cruciale nel progetto, per molti anni il contributo di Luigi Del Bianco al Mount Rushmore rimase poco conosciuto. Fu solo grazie agli sforzi di suo figlio Cesare e di suo nipote Lou che il suo ruolo venne riconosciuto e celebrato. Lou Del Bianco scrisse un libro sulla vita di suo nonno, "Out of Rushmore's Shadow: The Luigi Del Bianco Story", che racconta la storia di Luigi e il suo contributo al monumento nazionale. Luigi Del Bianco morì il 20 gennaio 1969 a New York a causa di una silicosi, una malattia professionale causata dall'inalazione di polvere di pietra. La sua morte avvenne dopo anni di lavoro con la pietra, che lasciò un segno indelebile sulla sua salute. Nonostante le difficoltà e le sfide, Luigi Del Bianco rimase sempre appassionato del suo lavoro e orgoglioso del suo contributo al Mount Rushmore, come dimostrato dalle sue parole in un'intervista del 1966: "Lo rifarei, anche sapendo tutte le difficoltà coinvolte. Lavorerei al Mount Rushmore anche senza paga, se necessario. È stato un grande privilegio che mi è stato concesso". La sua eredità vive non solo nel monumento che ha contribuito a creare, ma anche nel ricordo di coloro che hanno riconosciuto il suo talento e dedizione. Nel 2017, il National Park Service ha svelato una targa commemorativa al Mount Rushmore che riconosce il ruolo cruciale di Luigi Del Bianco come unico capo intagliatore del progetto. La sua storia è un esempio dell'importante contributo degli immigrati italiani alla cultura e alla storia degli Stati Uniti.