La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Bienaime ( Carrara 1795 - Roma 1878 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Bienaimé nacque a Carrara, Italia, il 4 aprile 1795, in una famiglia originariamente proveniente dal Belgio. La sua città natale, famosa per le sue cave di marmo, giocò un ruolo fondamentale nel suo percorso artistico. Grazie a un sussidio ottenuto dall'Accademia di Belle Arti di Carrara, Bienaimé si trasferì a Roma nel 1818, dove iniziò a studiare e lavorare nello studio del celebre scultore neoclassico Bertel Thorvaldsen. Questa esperienza fu cruciale per la sua formazione, permettendogli di affinare le sue abilità e di immergersi pienamente nel movimento neoclassico, che cercava di rivivere l'ideale di bellezza dell'antichità classica. Durante il suo apprendistato con Thorvaldsen, Bienaimé ebbe l'opportunità di collaborare con altri artisti di spicco dell'epoca, come Pietro Tenerani, Emilio Volff e Pietro Galli. Queste collaborazioni furono fondamentali per lo sviluppo del suo stile personale, che pur rimanendo fedele ai principi del neoclassicismo, iniziò a mostrare una sensibilità unica e una capacità di interpretare i temi classici in modo originale. Bienaimé divenne noto per la sua abilità nel ritratto e nella scultura mitologica, ricevendo commissioni importanti da corti europee, tra cui quella russa a San Pietroburgo. Tra le sue opere più celebri commissionate dalla corte russa ci sono "Un matrimonio per lo Zar", "Una Baccante danzante", "Diana sorpresa" e "Psiche abbandonata dall'Amore". Oltre a queste, realizzò ritratti di figure storiche come lo Zar, Napoleone e Washington, dimostrando la sua versatilità e la sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti. La sua reputazione crebbe rapidamente, e Bienaimé fu incaricato di realizzare opere per importanti mecenati, tra cui il Principe Torlonia e il Principe Gallitzin. La sua opera "Dancing Bacchante" del 1846 è un esempio emblematico del suo talento nel rappresentare figure mitologiche con un senso di movimento e vitalità che era raro nel suo tempo. Questa scultura, insieme ad altre opere, gli valse il favore di collezionisti illustri e l'ammirazione di poeti come Angelo Maria Ricci, che fu tra i primi a documentare l'opera di Bienaimé. Oltre alla sua attività di scultore, Bienaimé fu anche un educatore influente. Nel 1825, divenne membro dell'Accademia di San Luca, una delle istituzioni artistiche più prestigiose d'Italia, e nel 1857 ne fu eletto presidente. La sua carriera accademica non si limitò a questo: nel 1843 firmò il manifesto del Purismo, e nel 1858 divenne presidente dei Musei Capitolini. Nel 1860, fu nominato direttore dei Musei Vaticani, riconoscimento del suo contributo significativo al mondo dell'arte e della cultura. Bienaimé mantenne sempre un legame stretto con la sua città natale e l'Accademia di Carrara, dove fu nominato professore onorario nel 1819. La sua influenza si estese ben oltre i confini italiani, raggiungendo l'America Latina, dove realizzò numerosi busti e monumenti dedicati a Simon Bolivar. Luigi Bienaimé morì a Roma il 17 aprile 1878, lasciando un'eredità duratura nel campo della scultura neoclassica. La sua opera continua a essere studiata e ammirata per la sua bellezza, la sua tecnica impeccabile e la sua capacità di infondere vita e emozione nelle pietre. Le sue sculture sono conservate in musei e collezioni private in tutto il mondo, testimoniando il suo talento eccezionale e il suo impatto sull'arte del XIX secolo.