La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Filippo Biganzoli ( Milano 1823 - 1894 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Filippo Biganzoli fu uno scultore lombardo di grande talento, nato e residente a Milano nel corso del XIX secolo. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo storico in cui l'Italia stava vivendo profonde trasformazioni sociali, politiche e culturali, e la sua arte riflette la complessità e la ricchezza di questo contesto. Biganzoli nacque a Milano nel 1823 e visse fino al 1894, un arco di tempo che lo vide partecipe attivo della scena artistica milanese e italiana più in generale. La sua formazione artistica si svolse in un periodo in cui Milano era uno dei centri nevralgici della cultura italiana, grazie anche all'Accademia di Brera, dove molti artisti si formavano e si confrontavano. La sua opera è caratterizzata da una grande abilità nel ritratto, come dimostrano i numerosi busti che realizzò nel corso della sua carriera. Tra questi, spicca il busto di "S.M. il Re Vittorio Emanuele II", che testimonia non solo la sua maestria artistica ma anche l'importanza dei soggetti che seppe ritrarre. Biganzoli fu infatti un apprezzato ritrattista, capace di cogliere l'essenza dei suoi modelli e di trasferirla nelle sue opere con grande sensibilità e attenzione al dettaglio. Una delle sue opere più note è la statuetta in marmo rappresentante Alessandro Manzoni, esposta a Napoli nel 1877. Quest'opera, insieme ad altre come il gruppo in marmo "Il furto dell'uva" esposto a Torino nel 1880, e i successivi lavori "Nella vigna altrui" e "Ancora schiavi", dimostrano la versatilità di Biganzoli e la sua capacità di esplorare temi diversi, dalla letteratura alla vita quotidiana, dalla storia alla critica sociale. Oltre ai ritratti e alle opere di carattere storico o allegorico, Biganzoli si dedicò anche alla scultura funeraria, realizzando monumenti e tombe che ancora oggi possono essere ammirati in diversi cimiteri italiani. Questo aspetto della sua produzione artistica evidenzia la sua capacità di lavorare su commissione, soddisfacendo le richieste di una clientela variegata, e al tempo stesso di esprimere attraverso la scultura riflessioni profonde sulla vita, sulla morte e sulla memoria. La sua opera "Laudomia", presentata all'Esposizione delle opere di belle arti nelle gallerie del palazzo nazionale di Brera nel 1865, è un esempio della sua abilità nel creare opere di grande impatto emotivo, capaci di comunicare con il pubblico e di lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte. Filippo Biganzoli lasciò un'eredità artistica di grande valore, testimoniata dalle sue opere conservate in musei, gallerie e collezioni private. La sua capacità di interpretare e rappresentare la realtà del suo tempo, unita alla maestria tecnica e alla sensibilità artistica, lo rendono una figura di spicco nella scultura italiana dell'Ottocento. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di studi e ricerche che hanno contribuito a far luce su aspetti meno noti della sua attività e a valorizzare il suo contributo alla cultura italiana. Oggi, Filippo Biganzoli è ricordato come uno degli scultori più importanti del suo tempo, capace di lasciare un'impronta duratura nel panorama artistico del suo paese.