La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Bernardino Boifava ( Ghedi 1888 - ? ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Bernardino Boifava, nato il 23 maggio 1888 a Ghedi, in provincia di Brescia, e deceduto il 15 dicembre 1953 a Forlì, è stato uno scultore italiano la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia e l'arte del XX secolo. La sua carriera artistica, che si estende per diverse decadi, è stata caratterizzata da un profondo impegno civile e da una continua ricerca espressiva, che lo hanno portato a realizzare opere di grande impatto emotivo e storico. Cresciuto in una famiglia di contadini, Boifava mostrò fin da giovane una spiccata inclinazione per l'arte. Nonostante le difficoltà iniziali, compresa la fatica a completare la terza elementare a causa della sua irrequietezza, il suo talento non passò inosservato. Fu proprio il padre, colpito dalle doti artistiche del figlio, a incoraggiarlo a perseguire la sua passione. A 17 anni, Boifava lasciò il lavoro nei campi per dedicarsi alla scultura, iniziando il suo apprendistato nello studio dello scultore Emilio Righetti a Brescia. La sua formazione artistica proseguì all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove affinò le sue tecniche scultoree e si immerse nella cultura artistica italiana. Tuttavia, fu il trasferimento a Forlì, avvenuto all'inizio della prima guerra mondiale quando fu destinato alla città come fante di un reggimento, a segnare una svolta decisiva nella sua vita e nella sua carriera. Boifava trovò in Romagna una seconda patria, un luogo che lo ispirò e dove trascorse il resto della sua vita, contribuendo significativamente al panorama artistico locale. La sua opera è caratterizzata da un forte impegno civile e da una profonda riflessione sulla condizione umana, come dimostrano i numerosi monumenti ai caduti che realizzò in diverse città italiane, tra cui Ghedi, Rimini, Santarcangelo, e Forlì. Queste opere, realizzate principalmente tra gli anni '20 e '30 del XX secolo, riflettono il contesto storico dell'epoca e la memoria collettiva legata alle due guerre mondiali. Boifava seppe interpretare con sensibilità e maestria il dolore e il sacrificio, trasformandoli in simboli di memoria e riflessione. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti, Boifava mantenne uno stile di vita modesto e bohémien, lontano dai riflettori e fedele ai suoi ideali artistici. La sua personalità irrequieta e il suo carattere indipendente lo portarono spesso a vivere in condizioni economiche precarie, ma ciò non influenzò mai la sua dedizione all'arte. Anzi, la mancanza di risorse finanziarie divenne per lui un ulteriore stimolo creativo, come dimostrano le sue opere, ricche di forza espressiva e di profondità emotiva. Tra le sue realizzazioni più note vi sono i quattro altorilievi per il Monumento alla Vittoria a Forlì, che rappresentano i momenti salienti della vita degli eroi: l'attacco, la difesa, il sacrificio e il trionfo. Queste opere, insieme al monumento ai caduti di Santarcangelo di Romagna e alla statua della Madonna del Fuoco, testimoniano la versatilità di Boifava e la sua capacità di esprimere temi profondi attraverso la scultura. La vita e l'opera di Bernardino Boifava sono un esempio di come l'arte possa essere al servizio della comunità, offrendo spunti di riflessione e mantenendo viva la memoria storica. La sua eredità artistica continua a influenzare le generazioni successive, rendendolo una figura di spicco nella storia dell'arte italiana del XX secolo.