La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Evaristo Boncinelli ( Montignano sull�Arno 1883 - Firenze 1946 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Evaristo Boncinelli, nato il 29 marzo 1883 a Mantignano, un villaggio sulla riva sinistra dell'Arno, nel comune di Casellina e Torri presso Firenze, è stato uno scultore italiano la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia e la cultura del suo tempo. Ultimo di quattordici figli, Boncinelli crebbe in una famiglia di modesti commercianti. Suo padre, dopo la divisione del patrimonio familiare, trovò impiego presso una tipografia a Firenze. Nonostante gli inizi degli studi presso gli scolopi, Boncinelli mostrò presto una forte inclinazione per l'arte, decidendo di intraprendere la via della scultura. Da ragazzo, fu messo a bottega presso lo scultore Adolfo Galducci, allievo del Duprè, dove rimase fino all'età di diciotto anni. Successivamente, ampliò le sue competenze lavorando il marmo e l'alabastro in altri studi, tra cui quello dello scultore Rosi. Dal 1900 al 1903, e poi saltuariamente tra il 1910 e il 1914, frequentò la scuola dello scultore P. Dazzi, dove Galducci insegnava disegno e plastica. Nel febbraio del 1905, Boncinelli sposò Maria Amneris Baccani, con la quale condivise la vita fino alla sua morte. La carriera artistica di Boncinelli fu segnata da una ricerca costante e da una profonda sensibilità verso il naturalismo, che trovò espressione in una serie di ritratti intensamente espressivi. Tra il 1916 e il 1917, realizzò opere di rilievo come la Testa di vecchio, il ritratto del Suocero, quello della Madre, La cieca, Il monello e Il piccolo pastore. L'ultima sua opera, L'idiota, datata 1919, rappresenta il culmine della sua ricerca artistica, caratterizzata da un elevato e intenso naturalismo che si connette alla tradizione plastica etrusco-toscana. La vita di Boncinelli fu profondamente segnata dal servizio militare durante la Prima Guerra Mondiale. Chiamato alle armi all'inizio del 1918, visse esperienze che lo segnarono profondamente, tanto da influenzare la sua produzione artistica. Dopo il ritorno dalla guerra, la sua salute mentale iniziò a deteriorarsi, portandolo a un progressivo distacco dalla realtà. Nel 1920, fu internato nel manicomio di San Salvi a Firenze, dove trascorse il resto della sua vita, lontano dall'arte e dimentico del suo passato, salvo una breve parentesi di lucidità nel 1943, quando eseguì una serie di schizzi e disegni. Nonostante la sua opera consista in solo otto ritratti e in qualche disegno, essa occupa un posto eminente nella scultura del suo tempo. Il suo stile, assolutamente spontaneo e alieno da elaborazioni intellettuali, manifesta il dono di quella virtù che fu propria degli artisti ad un tempo classici e primitivi: l'impersonalità. Boncinelli ammirava e studiava Donatello, e il suo lavoro riflette un profondo legame con la tradizione artistica toscana, pur essendo caratterizzato da una forte originalità. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di riscoperta e valorizzazione postuma, con esposizioni dedicate che hanno messo in luce la sua genialità e la sua unica contribuzione alla scultura italiana. Evaristo Boncinelli morì il 16 agosto 1946, lasciando un'eredità artistica di grande valore, testimone della sua ricerca incessante e della sua profonda sensibilità umana e artistica.