La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Vincenzo Bonelli ( Firenze 19� secolo - Firenze 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Vincenzo Bonelli è stato uno scultore italiano attivo a Firenze all'inizio del XIX secolo. Nonostante le informazioni limitate sulla sua vita e carriera, è noto che le sue opere si inseriscono nel contesto artistico di un periodo di grande fermento culturale e di transizione stilistica in Italia. Nato in una data sconosciuta, Vincenzo Bonelli visse in un'epoca in cui l'Italia era un crogiolo di idee artistiche e culturali. Il suo lavoro si colloca nel periodo storico che vide la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, un'era caratterizzata dalla nascita della scultura moderna. Questo periodo fu segnato dalle prime grandi opere di Antonio Canova, che con opere come "Amore e Psiche", "Ercole e Lica" e "Le Grazie", riuscì a reinterpretare con grazia veneziana la scultura antica, influenzando profondamente l'arte scultorea del tempo. Roma divenne il centro di un orientamento artistico che si diffuse in tutta Europa, e che vide emergere nuovi protagonisti come Bertel Thorvaldsen, Adamo Tadolini, Pietro Tenerani e Carlo Finelli. Anche a Milano, grazie all'Accademia di Brera, si svilupparono due generazioni di scultori influenzati dal bello antico ma anche aperti alle novità romantiche, tra cui Camillo Pacetti, Giambattista Comolli, Pompeo Marchesi, Benedetto Cacciatori e Francesco Somaini. Con l'avvento del romanticismo e della Restaurazione, i protagonisti della scultura, come i pittori, si aprirono a nuove suggestioni. I soggetti storici, l'abbandono progressivo di paludamenti all'antica e la riconsiderazione del Rinascimento italiano furono alcune delle novità di questo periodo. A Parigi e poi a Firenze, Lorenzo Bartolini maturò una personale via al naturalismo, seguito dall'allievo Giovanni Duprè. Carlo Marocchetti, con il suo Emanuele Filiberto torinese del 1833, è comunemente riconosciuto come colui che introdusse il Romanticismo in Italia. Milano si indirizzò ben presto su questa via, con personalità significative come Alessandro Puttinati, e altre figure di rilievo, tra cui Vincenzo Vela, che fu maestro di una nuova e agguerrita generazione di scultori torinesi. Vela, in particolare, seppe dare in una serie di importanti opere come "Spartano" e "Le vittime del lavoro", una inedita empatia con le contraddizioni della storia in divenire. Col declino del secolo, le tematiche del vero formarono l'asse portante di una nuova sensibilità artistica, a cui la scultura diede forma e nuovi impulsi creativi. Fu ancora Milano a mettere in gioco questi orientamenti, sull'onda dell'adesione al movimento letterario ed artistico della Scapigliatura, con artisti come Giuseppe Grandi, Ernesto Bazzaro e Eugenio Pellini. Nel frattempo, nuovi indirizzi maturarono, aprendo la strada ad esperienze europee come il Simbolismo, incarnato in Italia da un caposcuola come Leonardo Bistolfi. Nel resto d'Italia, la strada al realismo ed al suo superamento fu altrettanto significativa, ma non così estrema come a Milano e a Torino. Personalità di rilievo furono il toscano Adriano Cecioni, il ligure Augusto Rivalta, il bresciano Angelo Zanelli, il romano Ercole Rosa, Ettore Ferrari autore del celebre Giordano Bruno per Roma (1888), il romano di adozione Giulio Monteverde, Mario Rutelli, il palermitano Ettore Ximenes, e a Napoli si svolse la vicenda umana ed artistica del grande Vincenzo Gemito. Nonostante la scarsità di informazioni specifiche sulla vita e le opere di Vincenzo Bonelli, è chiaro che la sua attività si è svolta in un contesto artistico di grande rilevanza, in cui la scultura italiana stava vivendo una fase di profondo rinnovamento e di apertura verso nuove correnti europee. Le sue opere, pur non essendo documentate nei dettagli, si inseriscono in questo panorama come testimonianza di un'epoca di transizione e di ricerca artistica.