La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Antonio Bonfiglio ( Messina 1895 - 1995 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Antonio Bonfiglio fu uno scultore e artista poliedrico che lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico del Novecento, in particolare nella città di Messina, dove nacque nel 1895 e dove visse gran parte della sua vita. La sua formazione artistica iniziò presto, sotto la guida dell'intagliatore Saccà, e proseguì a Catania presso la scuola di Arti e Mestieri, dove affiancò agli studi di scultura anche quelli musicali. La perdita del padre a causa del terremoto che colpì Messina lo portò a trasferirsi a Catania, ma fu a Roma che Bonfiglio trovò il terreno fertile per la sua crescita artistica, frequentando la scuola serale del Museo artistico industriale e le scuole libere del nudo, e lavorando come intagliatore del legno per mantenersi. La sua esperienza a Roma fu fondamentale non solo per affinare la tecnica, ma anche per studiare i maestri del passato. La partecipazione al primo conflitto mondiale interruppe temporaneamente il suo percorso artistico, ma al termine della guerra, Bonfiglio tornò a Messina per poi stabilirsi nuovamente a Roma nel 1922. Qui, la collaborazione con l'architetto Camillo Puglisi Allegra fu particolarmente fruttuosa, portando alla realizzazione di opere significative come le testine femminili in ghisa del cosiddetto Palazzo di Marmo. Bonfiglio si distinse per la sua partecipazione attiva alle esposizioni e competizioni artistiche più importanti dell'epoca, dimostrandosi sempre aggiornato sulle principali tendenze artistiche, dal Futurismo al Novecento, al Realismo magico. La sua produzione artistica fu vasta e variegata, spaziando dalla scultura monumentale, come la Fontana Arena a Milazzo, ai decori di palazzi pubblici e privati, testimoniando la sua capacità di adattarsi a diversi contesti e stili. Nonostante il suo talento e la sua prolifica attività, Bonfiglio dovette affrontare un periodo di ostracismo dovuto al suo lavoro durante il fascismo, che sfociò in un oblio quasi totale. Tuttavia, le sue opere rimangono a testimoniare la sua maestria: il San Pietro al Duomo, il “Fante morto” di Cristo Re, i “Puttini danzanti” all'Ospedale Piemonte, l'Antonello del Municipio, il San Francesco all'Immacolata, e molti altri. Una delle sue opere più note è il busto di Antonello da Messina, situato nella scalinata di Palazzo Zanca, che mostra la capacità di Bonfiglio di catturare l'essenza dei suoi soggetti attraverso la scultura. Questo busto, in particolare, ha suscitato dibattiti per la rappresentazione dello strabismo del soggetto, che riflette la profonda comprensione dell'artista della fisiognomica e dell'espressività psicologica. Bonfiglio fu presente ininterrottamente dalla XVI alla XX Biennale di Venezia, e numerose sono le sue opere a Messina, tra cui la statua di San Pietro alla Cattedrale, la statuetta bronzea del Colapesce esposta alla XXXI Biennale di Venezia e ora conservata al Municipio, la statua di San Francesco d'Assisi, e il mezzobusto in bronzo a Francesco Lo Sardo. La sua vita fu lunga e ricca di esperienze, e nonostante le difficoltà, continuò a lavorare e a creare fino a un'età avanzata. Morì nel 1995 a Condrò, vicino a Messina, lasciando dietro di sé un'eredità artistica di grande valore, che ancora oggi viene riscoperta e valorizzata attraverso mostre e studi dedicati alla sua figura e al suo lavoro. La sua arte, che ha attraversato le vicissitudini del Novecento, rimane un esempio di dedizione e passione per la bellezza e la forma, elementi centrali della sua ricerca artistica.