La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giacomo Bongiovanni ( Caltagirone 1772 - 1859 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giacomo Bongiovanni fu uno scultore di notevole talento, nato nel 1772 a Caltagirone, una città siciliana rinomata per la sua lunga tradizione nella ceramica. La sua vita e la sua arte si intrecciano strettamente con la storia e la cultura di questa terra, che ha influenzato profondamente il suo lavoro e la sua espressione artistica. Fin dalla giovane età, Bongiovanni mostrò un'inclinazione naturale per la scultura e la modellazione, apprendendo l'arte della terracotta direttamente in famiglia. Suo padre, Bernardo, e sua madre, Agata Lajacona, erano sarti, e questa familiarità con i tessuti e il panneggio influenzò il suo approccio alla scultura, in particolare nella resa dei dettagli degli abiti delle sue figure. Nonostante la sua mancanza di istruzione formale, che lo portò a non saper nemmeno firmare il proprio nome, Bongiovanni possedeva una sensibilità artistica innata e un acuto spirito di osservazione che gli permettevano di catturare con facilità gli atteggiamenti e le espressioni più naturali delle persone che lo circondavano. La sua bottega divenne un punto di riferimento per la produzione di statuette in terracotta, che rappresentavano con vivida realtà e acuto senso dell'osservazione tipi e scene della vita quotidiana siciliana. Le sue opere, spesso caratterizzate da un piacevole naturalismo, raffiguravano pastori, borghesi, venditori, scene di lavoro e di vita popolare, catturando con fedeltà la varietà dei costumi e l'espressione degli stati d'animo. Una delle innovazioni più significative apportate da Bongiovanni alla tradizione delle figurine in terracotta fu la tecnica del panneggio, che consisteva nell'applicare sottili foglie d'argilla tagliate e sistemate sul modellato dei corpi ignudi, imitando con grande realismo i vestiti. Questo metodo, che beneficiava delle conoscenze acquisite nell'ambiente familiare, permise alle sue figure di acquisire un livello di dettaglio e di realismo notevolmente superiore rispetto a quello delle opere contemporanee. La sua bottega, che condivise con il nipote Giuseppe Vaccaro, divenne nota come la bottega Gia-Giu (un gioco di parole derivante dai loro nomi, Giacomo e Giuseppe), e le loro opere spesso portavano la firma congiunta Bongiovanni Vaccaro. Giuseppe, nato a Caltagirone nel 1793, si rivelò un discepolo di grande talento, tanto da superare il maestro in fama e abilità. Sotto la sua guida, la bottega ampliò il repertorio tematico, includendo non solo scene religiose e di vita contadina, ma anche personaggi della borghesia e dell'aristocrazia, nonché soggetti storici e mitologici. Le opere di Bongiovanni e Vaccaro ottennero riconoscimenti in Italia e in Europa, partecipando a esposizioni internazionali come quella di Londra del 1962 e di Vienna del 1873. La loro arte influenzò altri artigiani e contribuì a mantenere viva la tradizione ceramica di Caltagirone in un periodo di difficoltà economiche e di concorrenza industriale. Giacomo Bongiovanni morì nel 1859, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue sculture sono oggi conservate in musei e collezioni private, tra cui il Museo Nazionale di Palermo, e continuano a essere apprezzate per la loro capacità di catturare con autenticità e sensibilità la vita e i costumi della Sicilia dell'epoca. La sua arte, profondamente radicata nella cultura e nella tradizione siciliana, rappresenta un importante capitolo nella storia della scultura italiana e testimonia la ricchezza e la varietà dell'espressione artistica popolare del suo tempo.