La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Timo Bortolotti ( Darfo 1887 - Milano 1954 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Timo Bortolotti, nato a Darfo, Brescia, il 15 giugno 1884, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del Novecento. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'evoluzione della scultura italiana, attraversando momenti di profonda trasformazione culturale e artistica. La passione di Bortolotti per l'arte si manifestò fin dalla giovinezza, influenzata dall'ambiente familiare e dalla figura paterna, Angelo, che gestiva cave di marmo e porfido in Valle Camonica. Questo contesto gli permise di sviluppare un'intima conoscenza dei materiali e delle tecniche scultoree, che avrebbe poi perfezionato nel corso della sua carriera. Nonostante un breve periodo di studi presso l'Accademia di Brera, Bortolotti si formò principalmente sul campo, sperimentando e affinando il suo stile in modo autodidatta. La sua carriera artistica prese una svolta decisiva nel 1923, quando realizzò il monumento ai caduti al Passo del Tonale, un'opera che segnò l'inizio del suo riconoscimento come scultore di talento. Nel 1924, Bortolotti si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con il movimento Novecento Italiano. Fu in questo periodo che il suo realismo iniziale si trasformò verso un classicismo più austero, caratterizzato da una ricerca della purezza formale e da un'attenzione particolare alla dimensione spirituale e introspectiva dei soggetti. Il 1930 rappresentò un anno fondamentale nella carriera di Bortolotti, con la partecipazione alla Biennale di Venezia e la vittoria di due premi alla Internazionale d'Arte Sacra di Padova. Questi successi gli valsero un crescente numero di commissioni pubbliche e il riconoscimento da parte della critica e del pubblico. Nel corso degli anni '30 e '40, Bortolotti consolidò la sua reputazione, partecipando a numerose esposizioni e ricevendo premi importanti, tra cui il primo premio per la scultura straniera a Parigi all'Exposition Internationale del 1937. La produzione artistica di Bortolotti si caratterizzò per la capacità di catturare con tenerezza e profondità emotiva i momenti di vita quotidiana, i volti dei bambini e le figure femminili, esprimendo attraverso la scultura un'intensa ricerca spirituale e una delicata introspezione psicologica. Le sue opere, spesso realizzate in bronzo e marmo, riflettono un'attenta osservazione della realtà, filtrata attraverso una sensibilità classica e purista. Nonostante il successo e il riconoscimento, la vita personale di Bortolotti fu segnata da momenti di dolore e solitudine, in particolare per la prematura scomparsa della prima moglie, Irma Laini, nel 1910. Questa perdita influenzò profondamente il suo approccio artistico, portandolo a esplorare temi di malinconia e riflessione interiore. Bortolotti continuò a lavorare e a esporre fino agli ultimi anni della sua vita, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate e studiate. Si spense all'ospedale di Niguarda, a Milano, il 15 ottobre 1954, e fu sepolto nel cimitero di Angolo Terme, dove una strada porta ancora oggi il suo nome. La sua opera è stata oggetto di numerose mostre e retrospettive, tra cui spicca "Timo Bortolotti. La tenerezza della scultura", tenutasi a Villa Necchi Campiglio a Milano nel 2015, che ha offerto una panoramica completa del suo percorso artistico, evidenziando la sua capacità di esprimere attraverso la scultura una commovente tenerezza e una profonda comprensione della natura umana.