La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giulio Branca ( Cannobio 1850 - Milano 1926 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giulio Branca fu uno scultore italiano di rilevante importanza, la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia artistica e culturale dell'Italia di fine Ottocento e inizio Novecento. Nato a Cannobio, una pittoresca cittadina sulle rive del Lago Maggiore, il 13 dicembre 1850, Branca mostrò fin da giovane una spiccata inclinazione per l'arte, nonostante le iniziali resistenze familiari. Suo padre, Lodovico, avrebbe preferito che il figlio seguisse una carriera nel commercio, ma la passione di Giulio per il disegno e la scultura si rivelò irresistibile. Dopo una grave malattia che lo colpì in giovane età, i suoi genitori acconsentirono a lasciarlo seguire la sua vocazione artistica. La formazione artistica di Branca iniziò sotto la guida dello scultore cannobiese Bergonzoli, che lo introdusse al mondo dell'arte e lo portò con sé a Milano. Qui, Branca si iscrisse all'Accademia di Brera, frequentando la scuola del nudo e quella di scultura sotto la direzione di Giovanni Strazza. Durante i suoi anni di studio, Branca si distinse per il suo talento, vincendo premi e riconoscimenti che gli permisero di viaggiare in Italia alla scoperta dei capolavori dell'arte. Giulio Branca si affermò rapidamente come uno degli scultori più promettenti della sua generazione. Tra i suoi primi lavori di rilievo vi fu "Monello di campagna", esposto all'Esposizione viennese del 1873. Seguirono altre opere importanti come la statua in marmo a grandezza naturale di Luigi XVII, presentata all'Esposizione Universale di Parigi del 1878, e "Rosmunda al banchetto di Alboino", che ottenne una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Amsterdam del 1883 e fu ampiamente lodata dalla critica. Nel corso della sua carriera, Branca lavorò intensamente sia a Milano che nella sua terra d'origine, Cannobio, realizzando monumenti commemorativi, sculture cimiteriali e busti-ritratto. Tra il 1897 e il 1900, fu incaricato dei restauri del Duomo di Como, testimoniando la sua versatilità e il suo contributo al patrimonio artistico e culturale lombardo. Le opere di Branca spaziano dal neoclassicismo alla grande scultura romantica, con una costante attenzione al verismo e una progressiva evoluzione verso uno stile simbolista a sfondo sociale. Tra i suoi lavori più significativi si ricordano "L'Addio dello Spazzacamino", espressione del cosiddetto "socialismo umanitario", e "La voce della coscienza", esposta all'Esposizione Universale di Milano del 1906. Giulio Branca si sposò nel 1880 con Felicita Todeschini, dalla quale ebbe cinque figli. La sua vita familiare, tuttavia, non lo distolse mai dalla sua passione per l'arte. Fu decorato con l'Ordine della Corona d'Italia e lasciò un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana, prima di morire nella sua casa milanese il 28 febbraio 1926. Oggi, il ricordo di Giulio Branca è custodito in numerosi musei e collezioni, tra cui il Museo del Paesaggio, che conserva alcune delle sue opere più rappresentative. La sua eredità artistica continua a essere oggetto di studio e ammirazione, testimoniando il ruolo cruciale che ha giocato nello sviluppo della scultura italiana tra il XIX e il XX secolo.