La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Renato Brozzi ( Traversetolo 1885 - 1963 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Renato Brozzi, nato il 7 agosto 1885 a Traversetolo, una piccola località vicino a Parma, è stato uno degli scultori italiani più significativi del primo Novecento, specializzato in particolare nella scultura animalier. La sua vita e la sua arte sono strettamente legate alla sua terra natale, dove ha lasciato un'eredità culturale di grande valore. Fin da giovane, Brozzi mostrò una spiccata passione per l'arte e un talento precoce per la lavorazione dei metalli. Dopo aver terminato le scuole elementari, iniziò a lavorare nella Fonderia Artistica di Giuseppe Baldi a Traversetolo, dove apprese l'arte dello sbalzo e del cesello. Il suo talento non passò inosservato e fu incoraggiato a proseguire gli studi artistici dal pittore Daniele De Strobel e dallo stesso Baldi. Nel 1903, Brozzi entrò all'Accademia di Belle Arti di Parma, dove studiò sotto la guida di Cecrope Barilli. Si distinse per la sua dedizione e passione, tanto da completare il corso quinquennale in soli tre anni. La sua prima apparizione in una mostra pubblica avvenne nel 1905 all'Esposizione Artistica Parmense, dove presentò un piatto d'argento sbalzato e cesellato che rivelava la sua abilità tecnica e la sua conoscenza dei maestri rinascimentali. La sua carriera artistica prese il volo quando, grazie a una borsa di studio concessa dal Comune di Parma, si trasferì a Roma per frequentare la Scuola di Nudo e la Regia Scuola d'Arte della medaglia. A Roma, Brozzi affinò ulteriormente la sua tecnica e iniziò a ricevere riconoscimenti e commissioni importanti. Nel 1910, Brozzi divenne membro dell'Accademia di Brera e nel 1919 socio d'onore dell'Accademia di San Luca. La sua fama crebbe ulteriormente quando strinse amicizia con il poeta Gabriele D'Annunzio, che divenne uno dei suoi principali committenti. D'Annunzio apprezzava particolarmente la capacità di Brozzi di catturare l'essenza degli animali nelle sue opere, tanto da definirlo "il più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello". Durante la sua lunga collaborazione con D'Annunzio, Brozzi creò numerose opere per il Vittoriale degli Italiani, la residenza del poeta sul Lago di Garda. Tra queste, spiccano piccoli oggetti d'arte come spille e scatoline cesellate, oltre a opere più imponenti come la Coppa del Benaco e la Vittoria Angolare. Brozzi partecipò a numerose mostre in Italia e all'estero, tra cui le Biennali di Venezia, dove espose per l'ultima volta nel 1954. La sua arte fu apprezzata per la perfezione tecnica e la capacità di rappresentare gli animali con una vivacità quasi carnale, frutto del suo amore per la natura e della sua maestria nelle tecniche orafe. Nel 1936, Brozzi restaurò il Tesoro di Marengo di Fraschetta, che fu poi trasferito nel Museo di Antichità di Torino. La sua carriera fu costellata di premi e riconoscimenti, che attestavano il suo posto di rilievo nell'arte italiana del periodo Liberty e Decò. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la partecipazione di Brozzi a esposizioni di rilievo nazionale diminuì, fino al suo ritorno a Traversetolo nel 1962. Morì il 21 giugno 1963, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Per volontà dell'artista, nel 1975 fu istituito il Museo Renato Brozzi a Traversetolo, che conserva oltre 8.000 disegni, 400 fotografie, un centinaio di lettere di D'Annunzio e una cinquantina tra oggetti d'arte applicata e sculture, prevalentemente a tema animalier. Il museo rappresenta un omaggio alla sua figura e alla sua arte, permettendo di apprezzare la vastità e la complessità della sua produzione artistica. La biografia di Renato Brozzi è un viaggio attraverso la storia dell'arte italiana del Novecento, che evidenzia il ruolo di un artista che, pur rispondendo alle sollecitazioni del gusto del suo tempo, è rimasto fedele alla propria visione artistica e al proprio raffinato mestiere.