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Onofrio Buccini fu uno scultore italiano di rilevante importanza nell'ambito dell'arte napoletana dell'Ottocento. Nato il 18 dicembre 1825 a Marcianise, una città colonica della provincia di Caserta, Buccini crebbe in un ambiente fertile per la sua futura carriera artistica. Figlio di Raffaele, un veterinario, e Maddalena Amato, originaria di Capodrise, fin dalla tenera età mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, tanto che nella sua autobiografia descrive Marcianise come una città popolata da circa 20.000 abitanti che godevano di una discreta agiatezza grazie alla fertilità dei campi. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Antonio Calì, uno scultore napoletano seguace di Antonio Canova, che lo introdusse al neoclassicismo puro e accademico. Tuttavia, nel corso della sua maturità, Buccini si orientò verso uno studio più approfondito dell'individualità dei soggetti rappresentati, superando l'inespressività tipica delle sculture classiciste e avvicinandosi a un eclettismo che caratterizzò la scultura napoletana di quel periodo. Uno degli incarichi più significativi della sua carriera fu la realizzazione della statua di Luigi Vanvitelli, commissionata nel 1868 dal sindaco Della Ratta di Caserta. Nonostante l'opposizione degli scultori Angelini e Solari, che ambivano alla commissione, Buccini iniziò i lavori nel 1873, impiegando un blocco calcareo di 17 tonnellate e spendendo la considerevole cifra di 60.000 lire. L'inaugurazione della statua avvenne il 2 ottobre 1879, alla presenza del Presidente del Consiglio Benedetto Cairoli e delle autorità locali. Quest'opera, situata nell'omonima piazza a Caserta, è un pregevole ritratto che riflette l'omaggio della città al grande architetto Vanvitelli, e rappresenta un'importante testimonianza dell'eclettismo napoletano. Buccini fu anche insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia il 2 maggio 1879, in riconoscimento dei suoi meriti artistici. Oltre alla statua di Vanvitelli, realizzò numerose altre opere, tra cui il monumento funebre del vescovo Enrico De Rossi nella cattedrale di Caserta e la fontana con i delfini nel giardino del Real Convitto e Orfanotrofio della Madonna delle Grazie in San Nicola la Strada. Il figlio di Onofrio, Umberto Buccini, seguì le orme artistiche del padre, lasciando anch'egli tracce della sua vocazione, come la statua realizzata per la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo in Capodrise e il medaglione ad altorilievo per la cappella funeraria della famiglia Silvagni nel cimitero di Casagiove. Onofrio Buccini visse una vita costellata di successi e dedicata all'arte, fino alla sua morte avvenuta a Napoli il 27 dicembre 1896. La sua eredità artistica è disseminata in tutta la provincia casertana e rappresenta un periodo florido per le arti figurative della seconda metà dell'Ottocento. Le sue opere scultoree risentirono delle influenze di Canova e si inserirono in un contesto artistico che faceva da spartiacque tra la tradizione classicista e l'aria di cambiamento che si registrava in tutta la Penisola. La sua propensione per la scultura si manifestò fin da bambino, quando, accompagnato dal padre presso la chiesa degli alcantarini in Marcianise, rimase estasiato dalle pitture sacre e iniziò a disegnare figure religiose sulle pareti domestiche. Questa passione lo portò a frequentare l'Accademia di Belle Arti, dove poté sviluppare ulteriormente il suo talento. Onofrio Buccini, attraverso la sua arte, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia culturale di Terra di Lavoro, contribuendo a definire l'identità artistica della regione e influenzando le generazioni future di scultori.