La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Guido Butti ( Viggi� 1806 - Varese 1878 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Guido Butti, nato a Viggiù nel 1805 e deceduto a Porto Ceresio l'8 agosto 1878, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un contesto familiare e geografico particolarmente fertile per lo sviluppo delle arti, in particolare della scultura. Viggiù, il suo paese natale, è noto per essere stato un vivace centro di produzione artistica, in particolare nel campo della scultura, grazie alla presenza di numerose famiglie di artisti e artigiani specializzati nella lavorazione del marmo e della pietra. Guido Butti apparteneva a una di queste famiglie: era figlio di Bernardo Butti, intagliatore, e Anna Giudici, e cugino di Enrico Butti, anch'egli scultore di rilievo. La tradizione familiare e l'ambiente culturale in cui crebbe furono determinanti per la sua formazione artistica. Sin dalla giovane età, Guido mostrò un notevole talento per la scultura, che lo portò a trasferirsi a Milano per frequentare l'Accademia di Brera. Qui ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di Pietro Marchesi, uno dei maestri più apprezzati dell'epoca, che influenzò profondamente il suo stile e la sua tecnica. Dopo alcuni anni di formazione, Guido Butti iniziò a lavorare come scultore professionista, distinguendosi per la sua abilità nel modellare il marmo e per la sensibilità con cui riusciva a catturare l'essenza dei suoi soggetti. Le sue opere spaziano dai ritratti ai monumenti pubblici, dalle sculture religiose ai bassorilievi, dimostrando una versatilità e una maestria che gli valsero il riconoscimento sia in Italia che all'estero. Tra le sue realizzazioni più note, si ricorda il gruppo scultoreo del "Giudizio Universale", esposto alla mostra di Belle Arti di Torino nel 1857. Quest'opera, caratterizzata da un'intensa drammaticità e da un'accurata rappresentazione dei dettagli, suscitò grande ammirazione e contribuì a consolidare la sua reputazione come uno degli scultori più promettenti della sua generazione. Guido Butti fu anche attivo nel campo della scultura funeraria, realizzando numerose opere per il Cimitero Monumentale di Milano e per altri cimiteri della Lombardia. Queste sculture, spesso commissionate da famiglie illustri, si distinguono per la loro eleganza formale e per la profondità emotiva, che riflette la capacità dell'artista di interpretare il tema della morte con sensibilità e rispetto. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti, Guido Butti rimase profondamente legato alla sua terra natale, a cui fece ritorno negli ultimi anni della sua vita. Morì a Porto Ceresio nel 1878, lasciando un'eredità artistica di grande valore, che continua a essere apprezzata e studiata dagli amanti dell'arte e dagli studiosi. La figura di Guido Butti rappresenta un esempio significativo di come il talento, la dedizione e la passione per l'arte possano dar vita a opere di straordinaria bellezza e profondità. La sua opera, insieme a quella di altri artisti della sua famiglia e del suo paese, contribuisce a mantenere viva la tradizione scultorea di Viggiù, rendendola un punto di riferimento importante nella storia dell'arte italiana.