La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Stefano Butti ( Viggi� 1806 - 1880 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Stefano Butti, nato a Viggiù il 28 febbraio 1807 e deceduto nello stesso luogo l'8 marzo 1880, è stato uno scultore italiano di rilevante importanza nel panorama artistico del XIX secolo, particolarmente attivo in Lombardia e Piemonte. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un contesto storico e culturale in cui l'arte della scultura era intimamente legata alle dinamiche sociali e politiche dell'epoca. La biografia di Stefano Butti è avvolta in un certo mistero, poiché non si conoscono molte notizie dettagliate sulla sua formazione e sui primi anni della sua carriera. Tuttavia, è noto che Butti apparteneva a una famiglia di artisti e artigiani del marmo, che includeva anche il cugino Guido Butti e il nipote Enrico Butti, anch'essi scultori di talento. Questo ambiente familiare, profondamente radicato nella lavorazione del marmo, ha sicuramente influenzato la sua formazione artistica e la scelta della scultura come mezzo espressivo. La carriera di Stefano Butti ebbe una svolta significativa quando si trasferì a Milano, dove lavorò nel cantiere dell'Arco della Pace. Questa esperienza gli permise di entrare in contatto con il fervente ambiente artistico milanese e di affinare le sue abilità scultoree. A Milano, Butti realizzò anche la statua dedicata a Daniele Manin, situata nei giardini pubblici della città, dimostrando la sua capacità di creare opere di grande impatto emotivo e di forte valore simbolico. La sua produzione artistica si estese poi al Piemonte, dove realizzò numerose opere di grande rilievo. Tra queste, spiccano le quattro gigantesche statue degli Apostoli nel Duomo di Vercelli e il Monumento a Carlo Alberto nel Castello di Agliè, commissionato nel 1850. Quest'ultimo lavoro, in particolare, testimonia la sua abilità nel rappresentare figure storiche e la sua capacità di interpretare il gusto e le aspettative della committenza dell'epoca. Un altro importante contributo di Stefano Butti all'arte scultorea è rappresentato dalla statua di Guglielmo Pepe per i giardini di Torino, realizzata nel 1858, e dai portali della chiesa di San Carlo a Torino, con il bassorilievo raffigurante Emanuele Filiberto di Savoia e San Carlo Borromeo. Queste opere dimostrano la sua versatilità e la sua capacità di lavorare su commissione per importanti progetti pubblici. Sul fronte delle commissioni regali, Stefano Butti fu incaricato dal re Carlo Alberto di realizzare due gruppi in marmo raffiguranti Il Diluvio Universale e Il Giudizio Universale per la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Queste opere, di grande impatto visivo e narrativo, riflettono la maestria di Butti nel trattare temi di vasta portata e la sua abilità nel modellare il marmo per creare composizioni dinamiche e drammatiche. Butti partecipò anche a esposizioni di rilievo, come l'Esposizione di Belle Arti di Torino nel 1842 e, nel 1857, presentò a Milano il gruppo La strage degli Innocenti, un'opera che testimonia la sua capacità di affrontare temi storici e biblici con una sensibilità artistica profonda. Nel campo della statuaria funeraria, Stefano Butti si distinse per la realizzazione di monumenti che ancora oggi sono apprezzati per la loro eleganza e per la loro capacità di trasmettere emozioni. Tra questi, si ricordano il sepolcro della famiglia Giani e "La donna piangente e l'angelo" della famiglia Deziani, opere che mostrano la sua abilità nel rappresentare il dolore umano con delicatezza e rispetto. Le opere di Stefano Butti sono conservate in diversi luoghi, tra cui i Musei Civici Viggiutesi "Enrico Butti", che custodiscono la memoria e il patrimonio artistico di questa illustre famiglia di scultori. La sua arte, che ha attraversato decenni di storia italiana, rimane un esempio significativo del talento e della creatività degli artisti lombardi e piemontesi del XIX secolo.