La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Gennaro Cacciapuoti ( Napoli 1872 - ? dopo il 1916 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Gennaro Cacciapuoti fu uno scultore italiano nato a Napoli il 9 novembre 1872, la cui vita e opera si inseriscono nel contesto artistico di fine Ottocento e inizio Novecento. La sua formazione artistica iniziò frequentando la scuola serale di disegno applicato alle arti diretta da Gioacchino Toma a Napoli, dove si esercitava anche a modellare e scolpire nello studio di Nicola Mossuti al Reclusorio. Dopo la morte di Toma, Cacciapuoti presentò i suoi lavori, realizzati sotto la guida del maestro, all'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu ammesso a disegnare nella classe del nudo. In quel periodo, le sorti delle Belle Arti erano affidate al geografo prof. Giuseppe De Luca. Con il ritorno di Filippo Palizzi e Domenico Morelli all'istituto, Cacciapuoti presentò nuovamente i suoi lavori e fu iscritto come alunno in piena regola, ottenendo l'esenzione dalla tassa annuale grazie alla qualità dei suoi saggi. Si distinse nella scuola di Achille D'Orsi, guadagnandosi una medaglia d'argento alla fine dell'anno scolastico. Durante questo periodo, completò diversi lavori e decise di inviarli a varie Promotrici in città come Genova, Firenze, Milano e Livorno, dove furono ben accolti. Cacciapuoti partecipò anche alla Mostra di Treviso, dove si era bandita un'Esposizione umoristica, e fu premiato con una medaglia d'argento. Le sue opere furono esposte anche al Salon di Parigi e alle Esposizioni della Salvator Rosa. Alla Promotrice del 1904, espose le sculture "Pescatore" e "Laura mea" in bronzo; nel 1906, presentò "Pietà" (Vergine col Cristo - bronzo), "Villanella napoletana" (testa in bronzo) acquistata dal Ministero della Pubblica Istruzione, e "Ritratto" (medaglione in gesso). Nella Mostra del 1911, espose "Ritratto del prof. Pisanti", "Vitenia" (marmo) che fu premiato con medaglia di bronzo grande conio del R. Istituto d'Incoraggiamento di Napoli ed acquistato dal Municipio di Napoli, e "Piccolo bronzo" offerto dall'autore alla Società dei Magazzini Generali di Napoli. Cacciapuoti fu membro del Giurì di accettazione delle opere all'Esposizione della Salvator Rosa nel 1906 e fece parte della Commissione per gli acquisti nel 1911. La sua biografia è stata inclusa nel libro "Artisti napoletani viventi" di E. Giannelli, pubblicato a Napoli nel 1916. Le sue opere sono caratterizzate da un forte realismo e da una notevole abilità nella modellazione, che gli permisero di distinguersi nel panorama artistico dell'epoca. La sua produzione artistica comprende sculture in bronzo, marmo e gesso, che spesso ritraggono figure umane e soggetti religiosi, come dimostra la sua "Pietà", che rappresenta la Vergine Maria con il Cristo morto. Nonostante la sua notevole produzione e il riconoscimento ottenuto durante la sua vita, le informazioni sulla sua morte e gli anni successivi alla sua ultima mostra nota sono scarse. Tuttavia, il suo contributo all'arte scultorea e la sua presenza in importanti esposizioni testimoniano l'importanza del suo lavoro e il suo impatto sul mondo dell'arte. Le opere di Gennaro Cacciapuoti continuano a essere apprezzate e ricercate da collezionisti e gallerie d'arte, come dimostrano le valutazioni e le vendite delle sue sculture. La sua arte è stata oggetto di interesse per le sue qualità tecniche e la sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti, rendendo le sue sculture opere di grande valore artistico e storico.