La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Lodovico Cacciatori ( Carrara 1760 - 1854 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Lodovico Cacciatori, nato nel 1760 a Carrara, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia di una famiglia di artisti che ha contribuito allo sviluppo dell'arte scultorea in Italia, in particolare nella regione della Toscana, nota per le sue ricche cave di marmo e per la tradizione scultorea che risale all'epoca romana e si è perpetuata attraverso i secoli. Cacciatori nacque in una famiglia di scultori originaria di Carrara, una città famosa per il suo marmo pregiato e per essere stata la culla di molti artisti di talento. Suo padre, Lodovico Ceccardo Cacciatori, fu anch'egli uno scultore, e Lodovico seguì le orme paterne, imparando l'arte della scultura fin dalla giovane età. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del padre e proseguì presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ebbe modo di affinare le sue tecniche e di studiare i grandi maestri del passato. Nel 1810, Lodovico si trasferì a Milano, dove il figlio Benedetto, che avrebbe seguito le sue orme diventando anch'egli uno scultore di fama, fu affidato a Camillo Pacetti, rappresentante del classicismo all'Accademia di Brera. Questo periodo milanese fu cruciale per la carriera di Lodovico, che ebbe l'opportunità di lavorare su importanti progetti e di eseguire sculture ornamentali per l'Arco della Pace, un monumento neoclassico progettato da Luigi Cagnola. Lodovico Cacciatori fu un artista versatile, capace di lavorare sia in piccola che in grande scala. Le sue opere spaziavano dalle sculture ornamentali e decorative, come quelle realizzate per l'Arco della Pace, fino a opere più intime e personali. La sua abilità nel modellare il marmo e la sua sensibilità artistica gli permisero di esprimere un'estetica che si inseriva pienamente nel gusto neoclassico dell'epoca, caratterizzato da un ritorno all'ordine, alla proporzione e alla chiarezza formale ispirati all'arte classica. Dopo il suo soggiorno a Milano, Lodovico tornò a Carrara, dove continuò a insegnare e a trasmettere il suo sapere alle nuove generazioni di artisti presso l'Accademia di Belle Arti. La sua influenza si estese non solo ai suoi figli, ma anche a molti altri scultori che avrebbero contribuito a mantenere viva la tradizione scultorea di Carrara. Lodovico Cacciatori morì nel 1854, lasciando un'eredità artistica che sarebbe stata portata avanti dai suoi discendenti. Il figlio Benedetto, in particolare, divenne un esponente di spicco dello stile neoclassico e realizzò numerose opere di rilievo, tra cui sculture per il Duomo di Milano e per la facciata dell'Arco della Pace, proseguendo il lavoro iniziato dal padre. La famiglia Cacciatori, con Lodovico come capostipite, rappresenta un esempio di come l'arte possa essere tramandata di generazione in generazione, influenzando lo sviluppo culturale di una regione e lasciando un segno indelebile nella storia dell'arte. La loro opera, radicata nella tradizione ma sempre aperta all'innovazione, continua a essere apprezzata e studiata per la sua qualità e per il contributo che ha dato alla scultura italiana.