La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Antonio Canova ( Possagno Trevigiano 1757 - Venezia 1822 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Antonio Canova, nato il 1° novembre 1757 a Possagno, nella Repubblica di Venezia, è universalmente riconosciuto come il massimo esponente della scultura neoclassica. La sua arte, che si distingueva per la raffinatezza delle superfici marmoree e per la capacità di infondere vita nella pietra, ha segnato un'epoca e continua ad essere ammirata per la sua bellezza senza tempo. Canova era figlio di Pietro Canova, uno scalpellino, e di Angela Zardo Fantolini. Dopo la prematura morte del padre nel 1761, la madre si risposò, e il piccolo Antonio fu affidato alle cure del nonno paterno Pasino, anch'egli scalpellino e proprietario di una cava, che lo introdusse all'arte della scultura. Già in tenera età, Canova mostrò un talento precoce per la modellazione dell'argilla e la scultura del marmo, realizzando opere che ancora oggi si possono ammirare. La sua formazione artistica iniziò a Venezia, dove fu apprendista presso Giuseppe Bernardi, detto Torretti, e successivamente presso Giovanni Ferrari. Durante questo periodo, Canova vinse diversi premi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove gli fu assegnato il suo primo laboratorio all'interno di un monastero grazie all'intercessione di alcuni monaci locali. Il senatore Giovanni Falier commissionò a Canova le statue di Orfeo ed Euridice per il suo giardino, la Villa Falier. Queste opere, iniziate nel 1775 e completate nel 1777, riflettono lo stile rococò tardo e segnarono l'inizio della sua carriera. La loro esibizione durante la Festa dell'Ascensione in Piazza San Marco a Venezia gli valse immediata fama e riconoscimento. Nel 1779, Canova si trasferì a Roma, dove la sua arte subì una svolta decisiva. Qui venne influenzato dalle teorie neoclassiche e dall'antichità classica, che lo portarono a sviluppare uno stile caratterizzato da una "nobile semplicità e tranquilla grandezza". A Roma, Canova creò alcune delle sue opere più famose, tra cui "Amore e Psiche", "Le Tre Grazie" e i monumenti funebri dei papi Clemente XIII e Clemente XIV. La sua fama crebbe rapidamente e i suoi mecenati includevano nobili e sovrani di tutta Europa. Napoleone Bonaparte e la sua famiglia furono tra i suoi committenti più illustri. Canova ritrasse Paolina Borghese come Venere Vincitrice, un'opera che ancora oggi è considerata uno dei suoi capolavori. Dopo la caduta di Napoleone, Canova fu incaricato dal Papa di negoziare il ritorno a Roma delle opere d'arte trafugate durante le campagne napoleoniche. Il suo successo in questa delicata missione diplomatica gli valse il titolo di Marchese d'Ischia e una pensione annua, che egli destinò a sostegno di artisti poveri e all'Accademia di San Luca. Canova fu anche un grande mecenate e si dedicò alla promozione delle arti e della cultura italiana. Progettò e finanziò la costruzione del Tempio Canoviano a Possagno, che avrebbe dovuto essere una chiesa parrocchiale ma che divenne anche il suo mausoleo. Tuttavia, non vide mai completata questa opera, poiché morì il 13 ottobre 1822 a Venezia. La sua eredità artistica è vasta e le sue sculture sono esposte nei maggiori musei del mondo. Canova lasciò un'impronta indelebile nella storia dell'arte, non solo per la sua produzione scultorea ma anche per il suo contributo alla conservazione del patrimonio artistico italiano. La sua capacità di combinare l'ideale classico con una sensibilità moderna ha creato un ponte tra il passato e il presente, rendendo le sue opere eternamente attuali e fonte di ispirazione per generazioni di artisti.