La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Nicola CantalamessaPapotti ( Ascoli Piceno 1831 - Roma 1910 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Nicola Cantalamessa Papotti fu uno scultore italiano di rilevante importanza, le cui opere hanno trovato riconoscimento e ammirazione sia in Italia che all'estero. Nato ad Ascoli Piceno nel 1833, si dedicò fin da giovane allo studio del disegno e successivamente alla scultura, avviando la sua formazione artistica presso l'atelier di scultura dei fratelli Paci nella sua città natale. La sua educazione artistica fu arricchita da un ambiente familiare culturalmente stimolante. Suo padre, Igino, era un uomo di grande esperienza sia nel campo giuridico sia in quello letterario, e suo zio, Giacinto Cantalamessa Carboni, aveva scritto le "Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli". Questo contesto familiare contribuì a forgiare la personalità e la carriera di Nicola Cantalamessa Papotti, che fin da adolescente mostrò un talento precoce per le arti visive. Dopo gli studi iniziali, Cantalamessa Papotti si trasferì a Bologna per proseguire la sua formazione. Qui, pur essendo avviato agli studi legali, frequentò clandestinamente l'Accademia di Belle Arti, dove insegnava Antonio Puccinelli. Una delle sue prime opere pittoriche di questo periodo è il "Plauto fornaio" (1868), che espose all'Esposizione del 1869. Nello stesso anno si trasferì a Firenze, alla scuola di Antonio Ciseri, un altro passo importante nella sua formazione artistica. La sua carriera artistica prese una svolta significativa quando il conte Marcatili di Ascoli, deputato al Parlamento, lo scelse come precettore dei suoi figli e suo segretario. Durante il soggiorno in casa Marcatili (1876-88), tra Ascoli e Roma, Cantalamessa Papotti ebbe l'opportunità di immergersi in un ambiente intellettuale e artistico di alto livello, che influenzò profondamente il suo lavoro. Cantalamessa Papotti si distinse per la realizzazione di busti in marmo, statue e bassorilievi, che gli valsero commissioni sia in Italia che negli Stati Uniti. Tra le sue opere più note, si ricorda la "Vittoria alata con palma e serpente", situata di fronte al propileo di sinistra del Vittoriano a Roma. Questa scultura, insieme ad altre, fu eseguita tra il 1908 e il 1911 e si ispira alle due statue di fiumi collocate da Michelangelo sulla piazza del Campidoglio. Oltre alla scultura, Cantalamessa Papotti si dedicò anche alla critica d'arte e alla storia dell'arte, come dimostrano i suoi "Saggi di critica d'arte" pubblicati nel 1890 a Bologna, dove raccolse le sue prime tre conferenze di storia dell'arte bolognese. La sua conoscenza approfondita dell'arte del Seicento e Settecento lo rese un acuto conoscitore e un apprezzato critico. Nel corso della sua vita, Cantalamessa Papotti fu membro di numerose commissioni e istituzioni culturali. Fece parte della Deputazione veneta di storia patria, della Commissione conservatrice dei monumenti per la provincia di Venezia, della Commissione di vigilanza sulla basilica di San Marco e di commissioni per la conservazione di importanti affreschi e opere d'arte, come quelli di S. Maria Antiqua in Roma e il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Fu anche membro del Consiglio superiore delle Belle Arti e primo soprintendente alle Gallerie italiane dal 1908 al 1923. La sua influenza e il suo contributo al mondo dell'arte furono notevoli, e la sua eredità continua a essere apprezzata e studiata. Nicola Cantalamessa Papotti morì nel 1919, lasciando dietro di sé un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano e internazionale.