La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Zeffirino Carestia ( Riva Valdobbia 1849 - 1908 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Zeffirino Carestia fu uno scultore italiano di fine Ottocento e inizio Novecento, la cui vita e opera si intrecciano con la storia artistica e culturale del suo tempo. Nato nel 1854 a Riva Valdobbia, una piccola località alpina in provincia di Vercelli, Carestia si formò artisticamente sotto la guida di Vincenzo Vela, uno dei più importanti scultori dell'epoca, presso l'Accademia Albertina di Torino. Questo periodo di formazione fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile e per la sua futura carriera artistica. Dopo gli studi, Carestia iniziò a lavorare come scultore, distinguendosi per la sua abilità nel ritratto e nella scultura monumentale. La sua opera fu influenzata dal contesto storico e culturale dell'Unità d'Italia, un periodo in cui l'arte e la scultura in particolare, giocavano un ruolo chiave nella costruzione dell'identità nazionale. Carestia, come molti artisti del suo tempo, fu coinvolto in questo processo, contribuendo con le sue opere a definire l'immaginario collettivo del nuovo stato italiano. Tra le sue opere più note, si annoverano numerosi ritratti in bronzo, che dimostrano la sua capacità di catturare non solo le fattezze fisiche ma anche l'essenza dei soggetti ritratti. Questa abilità gli valse la stima e il riconoscimento sia in Italia che all'estero. Carestia fu anche un apprezzato scultore di monumenti pubblici, un genere che all'epoca godeva di grande popolarità e che permetteva agli artisti di lasciare un segno duraturo nello spazio urbano. Nonostante la sua notorietà, Carestia mantenne forti legami con la sua terra natale, la Valsesia, e con la comunità locale. Questo legame si rifletteva anche nella sua opera, che spesso attingeva a temi e soggetti legati alla sua regione di origine. La sua figura è ancora oggi ricordata e celebrata in Valsesia, dove la sua eredità artistica continua a essere un motivo di orgoglio per la comunità. La vita di Zeffirino Carestia fu segnata anche da importanti relazioni familiari e amicali. Aveva un rapporto stretto con l'illustre cugino abate Antonio Carestia, anch'egli morto nel 1908, e questa relazione familiare influenzò sia la sua vita personale che la sua carriera artistica. La morte di entrambi nello stesso anno segnò la fine di un'epoca e la perdita di due figure significative per la cultura della regione. Le opere di Carestia sono state esposte e apprezzate in varie mostre e collezioni, sia durante la sua vita che postume. La sua arte è stata oggetto di studi e ricerche, che hanno contribuito a mantenere vivo l'interesse per la sua figura e per il suo contributo al panorama artistico italiano. In particolare, la Galleria Giannoni di Novara ha acquisito un numero considerevole delle sue opere, grazie ai contatti con il celebre scultore, e ha contribuito a preservare e diffondere la sua eredità artistica. Zeffirino Carestia morì nel 1908 a Novara, lasciando dietro di sé un corpus di opere che ancora oggi sono apprezzate per la loro qualità e per il loro valore storico e artistico. La sua vita e la sua opera sono testimonianza di un periodo di grande fermento culturale in Italia e di un artista che seppe interpretare e rappresentare il suo tempo con sensibilità e maestria.