La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Cleonte Chinarelli ( Ferrara 1862 - 1940 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Cleonte Clemente Carlo Chinarelli, nato a Ferrara il 21 febbraio 1862 e deceduto nella stessa città il 2 febbraio 1940, è stato uno scultore e decoratore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La sua vita, segnata da umili origini e da una costante ricerca di miglioramento professionale, si intreccia con la storia dell'arte e della società italiana del tempo. Chinarelli nacque in una famiglia modesta e, nonostante le difficoltà economiche, riuscì a iscriversi nel 1874 alla civica Scuola del Disegno di Ferrara. Tuttavia, la necessità di contribuire al sostentamento familiare lo costrinse a lavorare come garzone di barbiere, un mestiere che lo allontanava dal suo interesse per l'arte. Nonostante ciò, non abbandonò mai il suo sogno di diventare scultore. Nel 1884, Cleonte sposò Rosa Casadio e, due anni dopo, si trasferì a Milano in cerca di migliori opportunità lavorative. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione artistica, poiché Milano era all'epoca un importante centro culturale e artistico. Nel 1906, si spostò a Como e, dopo alcuni anni, fece ritorno a Ferrara, dove decise di dedicarsi completamente alla scultura. La sua carriera artistica ebbe una svolta nel 1900, quando partecipò alla grande Esposizione Artistica allestita al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Presentò diverse opere di soggetto letterario e mitologico, realizzate in vari materiali, tra cui l'alto rilievo in terracotta "Renzo e Lucia", il busto "Dirce" e il gruppo "I richiamanti". Fu premiato per il bozzetto in terracotta intitolato "Mefistofele", che dimostrava la sua abilità nel modellare l'argilla e la sua sensibilità artistica. Tra le sue opere più note ci sono i busti in terracotta policroma, come "Don Chisciotte" del 1904 e "Marinaio", esempi di un realismo narrativo e psicologico arricchito da riferimenti colti alla tradizione fittile del Rinascimento estense. Questi lavori evidenziano la capacità di Chinarelli di catturare l'essenza dei personaggi ritratti, conferendo loro una forte espressività. Chinarelli fu anche un artista impegnato socialmente: nel 1902 donò al giornale socialista "La Scintilla" un medaglione raffigurante Karl Marx, oggi purtroppo irreperibile. Questo gesto rifletteva il suo interesse per le questioni sociali e politiche del tempo e la sua vicinanza agli ideali socialisti. Dopo il suo ritorno definitivo a Ferrara, si dedicò alla plastica ornamentale, realizzando sia monumenti funebri che apparati effimeri per negozi e feste carnevalesche o goliardiche. Nel 1913, collaborò con Lina Zanetti alla decorazione neorinascimentale in stucco bianco e oro del nuovo Teatro Verdi di Ferrara, un progetto che testimonia la sua versatilità e la sua capacità di lavorare su larga scala. Durante gli anni successivi alla prima guerra mondiale, Chinarelli eseguì ritratti in gesso policromo e riproduzioni seriali della Madonna di S. Maria in Aula Regia a Comacchio, dimostrando la sua abilità nel riprodurre fedelmente immagini sacre molto venerate. La vita e l'opera di Cleonte Chinarelli sono state oggetto di studi e pubblicazioni che ne hanno riconosciuto il valore artistico e culturale. Tra questi, spiccano le ricerche di Lucio Scardino e le opere di Vincenzo Vicario e Alfonso Panzetta, che hanno contribuito a delineare il profilo di un artista che, nonostante le origini umili e le difficoltà incontrate, ha saputo esprimere il suo talento e lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte italiana.