La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Ciusa ( Nuoro 1884 - Cagliari 1949 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Ciusa fu uno scultore italiano di grande rilievo, nato il 2 luglio 1883 a Nuoro, una cittadina situata sull'isola di Sardegna. Figlio di un ébéniste, ovvero un artigiano specializzato nella fabbricazione di mobili, Ciusa crebbe in un ambiente che favoriva la sua inclinazione artistica. La sua formazione iniziò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò dal 1899 al 1903 sotto la guida di maestri del calibro di Adolfo De Carolis, Domenico Trentacoste e Giovanni Fattori, quest'ultimo esponente del movimento dei Macchiaioli. Dopo aver completato gli studi, Ciusa si trasferì a Sassari nel 1904, dove ebbe modo di conoscere e interagire con artisti del calibro di Giuseppe Biasi. Tuttavia, l'anno successivo fece ritorno a Nuoro, dove iniziò a lasciare un'impronta significativa nel panorama artistico. La sua carriera ebbe una svolta nel 1907, quando vinse il primo premio alla Biennale di Venezia con la scultura "La madre dell'ucciso", un'opera che gli valse grande riconoscimento e che fu successivamente esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e alla Galleria comunale d'arte di Cagliari. Nel 1913, Ciusa collaborò alla realizzazione del Municipio di Cagliari insieme ad altri artisti come Mario Delitala, Felice Melis e Filippo Figari. Questo periodo fu segnato da un'intensa attività creativa, che lo vide impegnato anche nella produzione di piccole ceramiche a partire dal 1923. L'anno successivo, aprì una Scuola d'Arte a Oristano, dimostrando un forte impegno nell'educazione artistica e nella promozione della cultura sarda. Nel 1928, Ciusa espose nuovamente alla Biennale di Venezia, consolidando la sua reputazione come uno degli scultori più importanti della sua epoca. Nel 1937, iniziò a scrivere la sua autobiografia, un documento prezioso che offre uno sguardo intimo sulle sue memorie d'infanzia e sul percorso ideale delle sue opere, immerse nel contesto di un mondo antico. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, Ciusa divenne professore di disegno presso la facoltà di ingegneria dell'Università di Cagliari, un ruolo che testimonia la sua poliedricità e la sua capacità di influenzare le nuove generazioni. Morì a Cagliari il 26 febbraio 1949, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore. Il Museo Comunale Francesco Ciusa a Nuoro, riaperto al pubblico nel 2016, è dedicato alla sua memoria e ospita quasi cinquanta delle sue opere, tra cui "Il Ritorno", "La Campana", "Il fromboliere", "Il Cainita", e la ricostruzione del Monumento a Sebastiano Satta. Queste sculture riflettono i momenti più intensi della ricerca artistica di Ciusa, dalla sua ascesa nei primi del Novecento fino agli ultimi anni della sua vita. Ciusa è stato un artista che ha saputo interpretare e rappresentare la cultura e le tradizioni sarde, utilizzando la sua arte per promuovere una visione rinnovata dell'isola, celebrando i valori autoctoni e contrapponendosi all'omologazione della modernità. La sua opera "Madre dell'ucciso" rimane un simbolo della cultura figurativa sarda e un esempio della sua maestria nel trasmettere emozioni profonde attraverso la scultura. La vita e l'opera di Francesco Ciusa sono state oggetto di numerosi studi e pubblicazioni, che ne hanno esaltato il talento e l'importanza nel panorama artistico italiano e internazionale. La sua capacità di fondere la tradizione con l'innovazione e di esprimere attraverso la scultura la profondità dell'animo umano lo rendono una figura centrale nella storia dell'arte del Novecento in Sardegna e oltre.