La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Benedetto DAmore ( Palermo 1882 - 1960 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Benedetto D'Amore è stato un artista italiano la cui vita e opera si inseriscono nel contesto artistico e culturale dell'Italia tra il XIX e il XX secolo. Nato a Palermo il 6 gennaio 1882, D'Amore ha vissuto in un periodo di grande fermento artistico, caratterizzato da significative trasformazioni sociali, politiche e culturali. La sua formazione e la sua attività si collocano in un arco temporale che va dalla fine dell'Ottocento fino agli anni del primo Novecento, un'epoca in cui l'Italia stava cercando di definire la propria identità nazionale anche attraverso le arti. Figlio d'arte, Benedetto D'Amore ha ereditato la passione per la scultura dallo zio paterno, anch'egli scultore, che ha sicuramente influenzato la sua formazione artistica e il suo approccio alla materia. Questo legame familiare con il mondo dell'arte ha fornito a Benedetto le basi per sviluppare il suo talento e per immergersi fin da giovane nell'ambiente artistico, arricchendo la sua esperienza e affinando le sue tecniche scultoree. La scultura italiana dell'Ottocento e del primo Novecento, periodo in cui D'Amore ha operato, è stata caratterizzata da una tensione tra tradizione e innovazione. Artisti come lui si trovavano a navigare tra il richiamo del Neoclassicismo, con il suo ideale di bellezza e perfezione formale ispirato all'antichità classica, e le spinte verso il Romanticismo e il Realismo, che cercavano invece di catturare l'emozione, l'individualità e la verità della condizione umana. In questo contesto, la scultura italiana ha visto emergere figure di spicco che hanno saputo interpretare questi linguaggi in maniera originale, contribuendo a rinnovare il panorama artistico del paese. Sebbene le informazioni specifiche sulle opere di Benedetto D'Amore siano limitate, è possibile ipotizzare che, come molti dei suoi contemporanei, abbia esplorato temi classici e religiosi, così come soggetti legati alla vita quotidiana e al sentimento nazionale, che in quel periodo trovavano ampio spazio nell'arte italiana. La scultura dell'epoca tendeva a valorizzare sia l'aspetto formale e estetico dell'opera, sia il suo contenuto emotivo e simbolico, in un equilibrio che rifletteva le complesse dinamiche culturali e sociali dell'Italia post-unitaria. L'attività di Benedetto D'Amore si inserisce quindi in un periodo di grande vitalità per la scultura italiana, che vedeva artisti come lui impegnati a dialogare con la tradizione pur cercando vie originali di espressione. La sua opera, pur non essendo documentata nei dettagli, rappresenta un tassello di quel ricco mosaico artistico che ha contribuito a definire l'identità culturale dell'Italia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. In conclusione, la figura di Benedetto D'Amore, sebbene non sia tra le più note del panorama artistico italiano, merita attenzione per il suo inserimento in un contesto storico-artistico di grande fermento e trasformazione. La sua biografia, intrecciata con quella di altri artisti del suo tempo, ci ricorda l'importanza di esplorare e valorizzare anche quelle figure meno celebrate, ma non per questo meno significative, della storia dell'arte italiana.