La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Nicola DAntino ( Caramanico 1880 - Roma 1966 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Nicola D'Antino, nato il 31 ottobre 1880 a Caramanico Terme, in Abruzzo, è stato uno degli scultori italiani più significativi del XX secolo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'evoluzione artistica del suo tempo, rendendolo una figura di spicco nel panorama della scultura italiana. D'Antino iniziò il suo percorso artistico sotto la guida e l'incoraggiamento di Francesco Paolo Michetti, un pittore e fotografo italiano che ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del giovane artista. Questo incontro fu decisivo per il suo sviluppo artistico, poiché Michetti lo introdusse nel mondo dell'arte e gli fornì le basi per la sua futura carriera. Successivamente, D'Antino si trasferì a Roma per studiare presso l'Accademia di Belle Arti, dove approfondì le sue conoscenze e affinò le sue tecniche scultoree. Durante questo periodo, espose le sue opere sia in Italia che in Inghilterra, studiando il ruolo architettonico ed urbanistico della scultura e come questa potesse integrarsi e arricchire gli spazi pubblici. Il suo stile scultoreo oscilla tra il veristico e il liberty, due correnti artistiche che caratterizzarono l'arte di fine Ottocento e inizio Novecento. Questa dualità stilistica riflette la capacità di D'Antino di adattarsi e reinterpretare le tendenze artistiche del suo tempo, pur mantenendo una forte identità personale. Tra le sue opere più note, vi sono le due statue di atleti in marmo, "Il timoniere" e "Lo sciatore", realizzate per il Foro Italico a Roma. Queste sculture dimostrano la maestria di D'Antino nel rappresentare il movimento e l'energia umana, elementi che diventarono distintivi del suo lavoro. D'Antino fu anche autore delle fontane "Luminosa" e "Gemella" de L'Aquila, opere che testimoniano la sua abilità nel lavorare con materiali diversi e nel creare composizioni complesse che interagiscono armoniosamente con l'ambiente circostante. Nel corso della sua carriera, D'Antino continuò a studiare e a sperimentare, trasferendosi a Napoli per immergersi nel clima verista partenopeo. Questa esperienza arricchì ulteriormente il suo linguaggio artistico, permettendogli di esplorare nuove forme espressive e di consolidare la sua posizione come uno dei maggiori scultori italiani del suo tempo. Nicola D'Antino morì a Roma il 3 novembre 1966, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di fondere insieme tradizione e innovazione, per la sua sensibilità nel catturare l'essenza umana e per il suo contributo significativo all'arte pubblica in Italia. La vita e l'opera di Nicola D'Antino rappresentano un capitolo importante nella storia dell'arte italiana, testimoniando il ruolo cruciale che la scultura ha giocato nel definire l'identità culturale e estetica del paese. La sua eredità continua a ispirare artisti e appassionati, mantenendo viva la memoria di uno scultore che ha saputo interpretare con sensibilità e maestria il suo tempo.