La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Arturo Dazzi ( Carrara 1881 - Pisa 1966 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Arturo Dazzi nacque a Carrara il 13 luglio 1881, figlio di Lorenzo e Amalia Castel Poggi. La sua famiglia era profondamente radicata nel mondo del marmo, con il padre che era proprietario di cave di marmo, un contesto che influenzò profondamente la sua futura carriera artistica. Dazzi adottò il nome Arturo in seguito, un dettaglio che sottolinea una sorta di rinascita personale e artistica. La sua formazione iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove studiò sotto la guida dello scultore Lio Gangeri dal 1892 al 1899. Questo periodo fu fondamentale per lo sviluppo delle sue abilità tecniche e della sua sensibilità artistica. Nel 1901, Dazzi vinse il Pensionato Artistico Triennale Prize, un riconoscimento che gli permise di approfondire ulteriormente i suoi studi e la sua pratica artistica. Seguì poi, nel 1905, la vittoria del Quadriennale Prize, che gli consentì di trasferirsi a Roma, città che divenne un punto di riferimento importante nella sua carriera. A Roma, Dazzi si immerse in un ambiente artistico vibrante e stimolante, partecipando a mostre importanti come la Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano nel 1906 e l'esposizione organizzata dalla Società Promotrice degli Amatori e Cultori di Belle Arti l'anno successivo. Divenne membro di questa società nel 1911, consolidando ulteriormente la sua posizione nel panorama artistico italiano. La sua carriera prese una svolta significativa quando, nel 1915, vinse premi all'esposizione internazionale di San Francisco, ottenendo commissioni importanti nel campo della scultura celebrativa. Tra queste, il Monumento a Enrico Toti e il Monumento al Ferroviere, inaugurati a Roma rispettivamente nel 1922 e nel 1923. La collaborazione con l'architetto Marcello Piacentini per la decorazione artistica dell'edificio della Banca d'Italia a Piazza del Parlamento (1922-1923), l'Arco della Vittoria a Genova (inaugurato nel 1931) e il Palazzo di Giustizia a Milano (1939) rappresentano alcuni dei suoi lavori più noti e apprezzati. Come pittore, Dazzi fece il suo debutto alla Promotrice di Roma nel 1927, partecipando successivamente alla prima esposizione nazionale dedicata all'Animale nell'Arte, presso i giardini zoologici di Roma nel 1930, seguita dalla Biennale di Venezia nel 1932 e dalla 2ª Quadriennale di Roma nel 1935. Le sue sculture furono incluse nelle esposizioni universali di Parigi nel 1937 e di New York nel 1939, dove fu esposto il suo monumento a Guglielmo Marconi, oltre alla realizzazione della grande stele dedicata a Marconi a EUR, Roma, nel 1959. Dazzi tenne la cattedra di scultura presso l'Accademia di Carrara dal 1929 al 1951, periodo durante il quale influenzò generazioni di scultori, tra cui Clara Fasano. La sua opera fu riconosciuta e premiata in numerose occasioni, come dimostra la sua partecipazione alla Quadriennale d'Arte Nazionale, dove fu premiato insieme ad altri artisti di spicco come Arturo Tosi, Arturo Martini e Carlo Carrà. Arturo Dazzi morì il 16 ottobre 1966 a Pisa, lasciando un'eredità artistica di grande rilievo. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di numerose esposizioni e studi, che ne hanno sottolineato l'importanza nel panorama artistico italiano ed internazionale. La sua capacità di spaziare dalla scultura alla pittura, il suo legame profondo con il marmo di Carrara e la sua partecipazione attiva alla vita culturale del suo tempo fanno di Arturo Dazzi una figura centrale nella storia dell'arte del XX secolo.