La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Dini ( Novara 1820 - Torino 1890 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Dini, nato a Novara nel settembre del 1820 e deceduto a Torino il 13 maggio 1890, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte del XIX secolo. Figlio di Baldassarre, un legnaiolo, Dini ha dimostrato fin da giovane un'inclinazione per l'arte, che lo ha portato a diventare allievo dell'Accademia Albertina di Torino. Durante i suoi anni di formazione, si è distinto nei concorsi semestrali di scultura tra il 1843 e il 1846, guadagnandosi riconoscimenti che hanno anticipato una carriera di successo. La sua formazione artistica ha incluso un soggiorno a Roma dal 1846 al 1849, un periodo durante il quale ha approfondito la sua conoscenza e tecnica sotto la guida di Pietro Tenerani, uno scultore di rilievo dell'epoca. Questa esperienza ha permesso a Dini di assorbire l'influenza del tardo classicismo canoviano, che ha poi saputo reinterpretare e adattare nel corso della sua carriera. Giuseppe Dini è stato un esponente attivo della Società Promotrice di belle arti fin dalla sua nascita nel 1845, partecipando come espositore e contribuendo al dinamismo culturale dell'epoca. La sua opera si caratterizza per una varietà di soggetti che spaziano dal mitologico al religioso, dall'intimista al monumentale, dimostrando una versatilità e una capacità di adattamento alle richieste e ai gusti del suo tempo. Tra le sue opere più note, si ricorda l'"Amorino dormiente", esposto alla Promotrice nel 1853 e acquistato da Vittorio Emanuele II per il Palazzo Reale di Torino. Quest'opera riflette la delicatezza e la sensibilità di Dini nella rappresentazione di temi classici, riuscendo a catturare l'attenzione e l'ammirazione del pubblico e della critica. Oltre ai temi mitologici, Dini ha esplorato soggetti più inconsueti e drammatici, come dimostrano le sue sculture "L’arabo ferito" (1855) e "Schiavo assalito da un leone" (1857), opere che rivelano un interesse per la narrazione e per la rappresentazione del movimento e dell'espressione emotiva. La sua abilità non si è limitata alla creazione di opere di piccole dimensioni, ma si è estesa anche al campo dei monumenti celebrativi e dei busti ritrattistici. Tra i suoi lavori più significativi in questo ambito, si annoverano il monumento a Ferdinando di Savoia, duca di Genova, a Torino, e numerosi monumenti per il cimitero della stessa città, dove ha potuto esprimere la sua maestria nella scultura marmorea e nel bassorilievo. Giuseppe Dini ha partecipato a esposizioni internazionali, come quelle di Dublino nel 1865 e di Londra nel 1888, ottenendo riconoscimenti che hanno consolidato la sua reputazione oltre i confini italiani. La sua opera è stata apprezzata per la capacità di coniugare la tradizione classica con le sensibilità del suo tempo, per la tecnica impeccabile e per l'attenzione al dettaglio. La morte lo ha colto a Torino nel 1890, ma il suo lascito artistico continua a essere celebrato e studiato. Giuseppe Dini rimane una figura di spicco nella scultura italiana dell'Ottocento, un artista che ha saputo interpretare con sensibilità e maestria i cambiamenti e le sfide del suo tempo, lasciando opere che ancora oggi affascinano e commuovono.