La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Alceo Dossena ( Cremona 1878 - Roma 1937 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Alceo Dossena fu uno scultore italiano nato a Cremona nel 1878 e morto a Roma nel 1937. La sua vita fu segnata da un talento straordinario per la scultura, che lo portò a diventare uno dei più abili imitatori di opere classiche e medievali. La sua abilità era tale che i suoi agenti, tra cui Alfredo Fasoli, riuscirono a vendere le sue creazioni come autentici antichi, ingannando musei e collezionisti di tutto il mondo. Dossena crebbe in una famiglia modesta e fin da ragazzo mostrò una grande attitudine per l'arte. Frequentò la scuola professionale locale, ma la sua formazione artistica fu in gran parte autodidatta. Si specializzò nell'imitare lo stile di numerosi scultori medievali e rinascimentali, come Giovanni Pisano, Simone Martini, Donatello e molti altri. Questa capacità gli permise di creare opere che sembravano autentiche antichità, tanto che venivano commissionate copie di sculture greche, romane, medievali e rinascimentali. La sua carriera prese una svolta decisiva quando incontrò gli antiquari Alfredo Fasoli e Alfredo Pallesi a Roma durante gli anni della Prima Guerra Mondiale. Questi gli commissionarono opere che poi vendevano come originali antichi, ottenendo profitti enormi e pagando Dossena una misera somma rispetto ai guadagni che ricavavano dalle vendite. Tra le opere falsamente attribuite a maestri del passato, vi fu una tomba scolpita attribuita a Mino da Fiesole, venduta al Boston Museum of Fine Arts. Nel 1928, Dossena scoprì che alcune delle sue opere erano esposte nelle collezioni dei musei come antichità originali e che i suoi agenti trattennero la maggior parte dei profitti per sé. L'artista era stato pagato solo l'equivalente di $200 per vendita. Espose l'inganno e fece causa ai suoi agenti. Dossena si difese dalle accuse di falsificazione sostenendo di essere stato all'oscuro del fatto che altri vendevano il suo lavoro con false pretese. Un processo lo scagionò e ricevette un risarcimento equivalente a $66,000. Tuttavia, la sua successiva mostra al Metropolitan Museum of Art di New York non ebbe successo. Nel 1933, il governo italiano mise all'asta 39 delle sue opere per la modesta somma di $9000, quando una sua falsificazione era stata venduta al prezzo record di $150,000. Dossena morì povero a Roma nel 1937, ma la sua storia non finì con la sua morte. Due delle sue sculture sono esposte permanentemente nel Frick Fine Arts Building dell'Università di Pittsburgh, destinate a sembrare come se fossero state montate su una chiesa rinascimentale, scolpite da Simone Martini. La tecnica di Dossena per imitare l'invecchiamento naturale delle sculture era particolarmente sofisticata. Scolpiva le composizioni quasi fino al completamento, quindi applicava una patina liquida fatta di permanganato, acqua di ruggine e terra di quercia essiccata al calore della fiamma a gas. Questo processo creava una crosta nerastra sulla superficie, che poi veniva pulita per rivelare la "polpa" del marmo e l'alone interno di patina, come nelle antiche sculture. Le parti venivano poi trattate con piombo e acido ossalico, e si aggiungevano fratture e danni accidentali per completare l'illusione. La storia di Dossena è un momento significativo nella storia dell'arte, inserito nel periodo in cui si sviluppò il mercato delle antichità e nacquero le leggi di tutela. I suoi lavori, una volta smascherati come falsi, hanno sollevato questioni importanti sull'autenticità e il valore dell'arte. Nonostante la sua reputazione di "falsario", Dossena è stato riconosciuto per la sua abilità artistica e la sua capacità di reinterpretare con incredibile duttilità stili diversi, utilizzando materiali diversi con una sensibilità e una perizia tecnica eccezionali. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di numerose mostre e pubblicazioni, tra cui una grande rassegna dedicata a lui al Mart di Rovereto, che ha esplorato il fenomeno del falso nell'arte e ha riscoperto la figura di Dossena come un "autentico falsario". La mostra è stata accompagnata da un pregevole catalogo pubblicato dall'editrice romana L'Erma. La sua storia continua a essere studiata e dibattuta, e le sue opere, sebbene falsi, sono ancora apprezzate per la loro bellezza e maestria tecnica.