La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Bartolomeo Fabbri ( Genova 19� secolo - Genova 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Bartolomeo Fabbri fu uno scultore italiano le cui opere e il cui contributo artistico si inseriscono nel contesto storico e culturale dell'Italia tra il XVIII e il XIX secolo. Nonostante la mancanza di informazioni dettagliate sulla sua vita e sul suo lavoro, è possibile delineare un profilo biografico attraverso i frammenti di informazioni disponibili. Nato a Gavi Ligure, nell'odierna provincia di Alessandria, nel 1746, Bartolomeo Fabbri visse in un'epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici. La sua formazione e le sue prime esperienze lavorative rimangono avvolte nel mistero, ma è probabile che abbia ricevuto un'educazione artistica tradizionale, apprendendo le tecniche scultoree che erano comuni nel periodo barocco e neoclassico. Fabbri visse durante il periodo in cui l'Italia era un mosaico di piccoli stati e regni, e questo contesto politico frammentato influenzò inevitabilmente la produzione artistica dell'epoca. Gli artisti spesso viaggiavano tra le varie corti e città-stato per trovare mecenati e commissioni, e questo potrebbe essere stato anche il caso di Fabbri. La sua opera più nota è il monumento funebre a lastra, un'opera isolata che testimonia la sua abilità nel campo della scultura funeraria, un genere molto richiesto all'epoca per la decorazione delle chiese e dei cimiteri. Questo tipo di scultura richiedeva una profonda conoscenza della simbologia religiosa e della rappresentazione del dolore e della speranza cristiana, elementi che Fabbri sembra aver saputo interpretare con sensibilità e maestria. Nonostante la scarsità di documentazione, è possibile che Fabbri abbia lavorato anche in altri ambiti della scultura, come la decorazione architettonica e la creazione di busti e monumenti. La sua attività si colloca in un periodo di transizione tra il barocco, con le sue forme elaborate e dinamiche, e il neoclassicismo, che privilegiava la purezza delle linee e l'imitazione dell'arte classica. La morte di Bartolomeo Fabbri avvenne l'8 gennaio 1839 a Genova, città che all'epoca era un importante centro culturale e artistico. La sua scomparsa segnò la fine di una carriera che, sebbene non sia documentata nei dettagli, lascia intravedere il ritratto di un artista professionista e competente, capace di inserirsi nel panorama artistico del suo tempo. La figura di Bartolomeo Fabbri, come quella di molti artisti del suo periodo, è un esempio di come la storia dell'arte sia spesso composta da tante piccole storie personali, non sempre illuminate dai riflettori della fama, ma fondamentali per comprendere l'evoluzione dello stile e del gusto artistico. La sua vita e le sue opere, pur non essendo ampiamente celebrate o conosciute, contribuiscono a tessere la ricca trama della scultura italiana tra il XVIII e il XIX secolo. In conclusione, la biografia di Bartolomeo Fabbri è un mosaico di poche tessere che ci permettono di intravedere la figura di uno scultore attivo in un'epoca di transizione artistica. La sua opera, ancorché non ampiamente documentata, rappresenta un tassello importante nella comprensione dell'arte funeraria e della scultura del suo tempo.