La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Ferrari ( Ferrara 1805 - 1864 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Ferrari, nato a Venezia il 21 giugno 1810, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del XIX secolo. Figlio di Bartolomeo, anch'egli scultore, Luigi si è distinto fin dalla giovane età per il suo talento precoce e la sua dedizione all'arte della scultura. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Ludovico Zandomeneghi presso l'Accademia di belle arti di Venezia, dove già all'età di undici anni espose il suo primo saggio scolastico, una Testa della Vergine in marmo che attirò l'attenzione per la sua maestria. La carriera di Ferrari prese slancio nel 1822 quando, a soli dodici anni, si aggiudicò il primo premio in accessit per la scuola di scultura con un modello di testa, segno della sua abilità e della sua promettente carriera futura. La sua produzione artistica si lega principalmente a un accademismo di matrice neoclassica, ma è stata capace di evolversi e adattarsi alle correnti artistiche del tempo. Nel corso della sua vita, Luigi Ferrari ha realizzato opere di notevole importanza, tra cui le figure allegoriche dell'Agricoltura e dell'Industria per la stazione ferroviaria di Padova nel 1862, e le sculture di San Vito martire e San Michele arcangelo per la chiesa di Vito d'Asio in Friuli nel 1869. Inoltre, ha completato le due statue raffiguranti la Musica e la Drammatica per il teatro Imperiale di Vienna. Uno dei suoi contributi più significativi è stato il monumento a Pietro Paleocapa, situato inizialmente nel campo S. Stefano di Venezia e oggi presso i giardini comunali Papadopoli. Quest'opera, completata nel 1873, rappresenta l'unico monumento della sua vasta produzione e testimonia la sua abilità nel creare opere monumentali di grande impatto visivo e simbolico. Ferrari ha ricoperto anche ruoli accademici di prestigio, essendo stato direttore dell'Istituto accademico di Venezia dal 1879 al 1886 e professore onorario dal 1879 al 1892. Il suo impegno nel campo dell'insegnamento e la sua influenza sulle generazioni future di artisti sono stati riconosciuti attraverso numerosi riconoscimenti e onorificenze. È stato cavaliere dell'Ordine di Francesco Giuseppe, socio della Pontificia Accademia di S. Luca, della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon di Roma, e delle accademie di belle arti di Bologna, Milano e Filadelfia. Inoltre, è stato commendatore della Corona d'Italia. La sua opera ha ottenuto grande successo anche al di fuori dell'Italia, come dimostrato dalla commissione di opere per l'estero, tra cui quelle per il teatro Imperiale di Vienna. La sua abilità nel modellare il marmo e la sua sensibilità artistica gli hanno permesso di creare opere che sono state apprezzate sia per la loro bellezza estetica che per la loro profondità emotiva. Nonostante il successo e il riconoscimento, la vita di Luigi Ferrari non è stata priva di sfide. La sfortunata vicenda della Gipsoteca Ferrari, una collezione di calchi in gesso donata da Luigi alla città di Marostica, città natale del padre, è un esempio delle difficoltà che ha dovuto affrontare. Tuttavia, la sua eredità artistica e il suo contributo alla scultura italiana rimangono inestimabili. Luigi Ferrari morì a Venezia il 13 maggio 1894, lasciando dietro di sé un'eredità di opere che continuano a essere studiate e ammirate. Le sue sculture funerarie sono conservate nei cimiteri di Venezia, Trieste e Verona, dove è considerato uno degli scultori "outsider". La sua vita e il suo lavoro sono un esempio dell'impegno e della passione che caratterizzano i grandi artisti, e il suo nome rimane un punto di riferimento nell'arte della scultura.