La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Carlo Fontana ( Carrara 1865 - Sarzana 1956 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Carlo Fontana, nato a Carrara il 5 ottobre 1865, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte della scultura tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. Discendente di una nota famiglia di artisti, tra cui si annoverano l'architetto Domenico Fontana e lo scultore Pietro Fontana, Carlo ha intrapreso il suo percorso artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si è distinto vincendo il premio "Medaglia d'Oro" nel 1884 e il primo premio al concorso per il pensionato a Roma del 1888. La sua formazione artistica è stata arricchita dall'esperienza lavorativa con Ercole Rosa e Ettore Ferrari a Roma, dove ha vinto una medaglia d'argento all'Esposizione nazionale di belle arti nel 1889. Inoltre, ha ottenuto il concorso Albacini dell'Accademia di San Luca nel 1890 e il primo premio per un pensionato quadriennale di perfezionamento istituito dal governo nel 1891. Questi riconoscimenti gli hanno permesso di stabilirsi e lavorare a Roma, dove ha sviluppato uno stile personale e distintivo. Fontana ha esordito nel panorama artistico con la scultura in creta "L'infanzia di un eroe", raffigurante Garibaldi giovanetto, esposta alla Promotrice di Genova nel 1886. Quest'opera ha segnato l'inizio della sua carriera e il suo trasferimento a Genova, dove ha vissuto fino al 1889. Durante il suo soggiorno ligure, ha realizzato opere di tema sociale come "Emigranti", ispirato dalla vista dell'imbarco degli emigranti dal porto, e "Diseredato", che riflettevano le condizioni e le sfide sociali dell'epoca. Nel 1891, Fontana ha conseguito il primo pensionato nazionale di scultura con il bassorilievo "Il filosofo Campanella torturato" e l'anno successivo ha vinto il concorso triennale Albacini con il gruppo "Saffo e Faone". Questi successi gli hanno permesso di vivere stabilmente a Roma, dove la sua produzione artistica ha rivelato un eclettismo complesso, che spaziava da temi classici e accademici a opere di allegorismo e interesse storico-sociale. Tra le sue opere più significative si annoverano "Bacio dei campi" o "Idillio campestre", "Profezie di Isaia – Tempo verrà che gli uomini faranno delle loro spade zappe…", esposto alla III Triennale di Brera, e "Portatore d'acqua arabo", che dimostrano la sua capacità di esprimere le caratteristiche più genuine dello scultore, con un richiamo alla solidità plastica del classicismo romano e al michelangiolismo. Il Farinata degli Uberti, esposto alla Biennale di Venezia nel 1903, rappresenta una svolta nello stile di Fontana, con una marcata fisionomia del volto e un'intensità dello sguardo che simboleggiano lo spirito di ribellione dell'umana natura. Fontana ha partecipato a numerose mostre e esposizioni, tra cui quelle della Società degli amatori e cultori di Roma, dell'Esposizione universale di Saint Louis e dell'Esposizione internazionale di Milano. Nel 1910, ha realizzato il ritratto della Principessa Vittoria Colonna e dal 1915 al 1929 è stato professore di plastica della figura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua opera "La quadriga per il Vittoriano", alla quale ha lavorato per quasi un ventennio, dal 1908 al 1927, è una delle sue realizzazioni più note e rappresenta un punto di riferimento nell'arte scultorea italiana. Carlo Fontana è deceduto a Sarzana nel 1956, lasciando un'eredità artistica di grande valore e un corpus di opere che continuano a essere apprezzate e studiate per la loro qualità estetica e il loro significato storico e culturale.