La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Attilio Formilli ( Alessandria d�Egitto 1866 - Firenze 1933 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Attilio Formilli, nato ad Alessandria d'Egitto l'8 giugno 1866, è stato uno scultore toscano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia e l'evoluzione della scultura italiana, testimoniando un periodo di grande fermento culturale e artistico. Trasferitosi a Firenze all'età di dodici anni, Formilli iniziò il suo percorso formativo nella capitale toscana, un luogo che all'epoca era un crogiolo di idee e sperimentazioni artistiche. A diciassette anni, cominciò il corso regolare di studi, immergendosi completamente nell'ambiente artistico fiorentino che avrebbe fortemente influenzato la sua produzione artistica. La scultura italiana dell'Ottocento e del primo Novecento, periodo in cui Formilli operò, fu caratterizzata da un intenso dialogo tra tradizione e innovazione. Artisti come Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen avevano posto le basi per una rinnovata comprensione della scultura, ispirandosi alla classicità ma anche aprendo la strada a nuove interpretazioni e sensibilità. In questo contesto, Formilli riuscì a sviluppare un linguaggio scultoreo personale, che pur attingendo alla tradizione classica e rinascimentale, non mancava di esplorare nuove vie espressive. La sua opera si distingue per la capacità di fondere insieme elementi classici con influenze più moderne, come quelle dell'Art Nouveau, movimento artistico che all'epoca stava riscuotendo un grande successo in Europa. Questa fusione di stili si riflette in opere che spaziano dai monumenti funebri, come il busto ritratto di Ernesto Bracci, agli angeli e ad altre figure che evocano un senso di eterea bellezza e di profonda spiritualità. Formilli fu attivo non solo a Firenze ma anche a Roma, dove contribuì al panorama artistico con opere che si distinguono per la loro raffinatezza e per l'attenzione ai dettagli. La sua abilità nel modellare il marmo e altri materiali gli permise di esprimere al meglio la sua visione artistica, creando sculture che colpiscono per la loro vivacità e per l'intensità emotiva. Oltre alla scultura, Formilli si dedicò anche all'illustrazione, collaborando con altri artisti e intellettuali del tempo. La sua versatilità e il suo talento gli consentirono di esplorare diverse forme d'arte, arricchendo ulteriormente il suo contributo al mondo culturale italiano. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso del bello e da una continua ricerca espressiva, riflette le tensioni e le aspirazioni di un'epoca in cui l'arte si confrontava con i cambiamenti sociali e culturali. Formilli, con la sua sensibilità e il suo impegno artistico, ha saputo interpretare queste sfide, lasciando un segno distintivo nella storia dell'arte italiana. Attilio Formilli morì a Firenze nel 1933, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue sculture, insieme alle sue illustrazioni e ad altre opere, continuano a essere ammirate e studiate, testimoniando la vitalità e la complessità dell'arte italiana di quel periodo. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio di dedizione all'arte e di continua ricerca della bellezza, elementi che lo rendono una figura di spicco nella storia della scultura italiana.