La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Frullini ( Firenze 1839 - 1897 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Frullini fu un noto scultore e intagliatore italiano, nato a Firenze il 25 marzo 1839 e deceduto nella stessa città il 29 giugno 1897. La sua vita e la sua opera si inseriscono nel contesto dell'artigianato artistico toscano del XIX secolo, un periodo in cui Firenze era un crogiolo di attività culturali e artistiche. Fin dalla giovane età, Frullini dimostrò un notevole talento per l'arte, in particolare per l'intaglio del legno. La sua famiglia si trasferì a Firenze nel 1841, e fu qui che Luigi abbandonò l'arte orafa, alla quale si era inizialmente dedicato, per seguire la strada dell'intaglio. Durante il giorno lavorava il legno, mentre la sera perfezionava le sue abilità nel disegno. La sua formazione artistica fu influenzata dall'architettura, studiando i trattati di architetti rinomati come Vignola e Palladio, e ciò si rifletté nella sua ispirazione decorativa. Frullini iniziò la sua carriera specializzandosi nella lavorazione di cornici, ma ben presto, seguendo l'esempio del padre, iniziò a creare opere d'arte su mobili di lusso. Già dal 1847, sperimentava modelli in argilla per facilitare la loro realizzazione in legno, creando opere di grande valore artistico in noce basate su composizioni altrui per abbellire mobili che oggi si trovano in collezioni prestigiose. Nel 1849, realizzò un piccolo capolavoro in noce raffigurante il rapimento di Ganimede da parte di Giove sotto forma di aquila, destinato a decorare un gioielliere progettato da suo padre. Quest'opera fu esposta nel 1851 alla mostra di Londra e successivamente acquistata dalla Guardia Nazionale fiorentina. Nel 1850, scolpì due bassorilievi in noce, tra cui uno raffigurante la Morte di Filippo, entrambi esposti alla Mostra Internazionale di Londra e venduti con successo. La sua fama crebbe e le sue opere furono esposte in mostre internazionali, come quelle di Filadelfia nel 1876 e di Parigi nel 1878. Contribuì anche al restauro di importanti opere d'arte, come il Colosso dell'Apennino a Pratolino, attribuito a Giambologna, e la Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli. Nel 1879, su commissione del signor Flower di Londra, creò l'intera decorazione di una sala che fu esposta al pubblico. Le sue opere si caratterizzavano per un eclettico recupero dello stile Barocco e Rinascimentale, come dimostrato dal lampadario in metallo dorato e legno, a 72 lumi disposti su due ordini, conservato nel palazzo comunale di Livorno. Questo lampadario è stilisticamente vicino a quelli conservati nelle sale di Palazzo Borghese a Firenze e a quello dell'Accademia dei Bozzi di Siena, entrambi attribuibili alle botteghe di Angiolo Barbetti o di Luigi Frullini. Frullini fu anche attivo nel campo del collezionismo e dell'eredità museale cittadina. Lavorò per la villa di Chateau-sur-Mer a Newport, Rhode Island, dove realizzò una sala da pranzo in stile Neo-Rinascimento. La sua influenza si estese anche al di fuori dell'Italia, come dimostrato dalla sua partecipazione alla creazione di interni abitati per la comunità anglo-americana a Firenze. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti in vita, Luigi Frullini morì in solitudine nel 1897. La sua eredità artistica, tuttavia, continua a vivere attraverso le sue opere, che sono testimonianze della maestria e dell'eleganza dell'artigianato artistico toscano del XIX secolo. Le sue creazioni sono ancora oggi apprezzate per la loro bellezza e per la loro capacità di evocare l'epoca in cui furono realizzate.