La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Salvatore Giarrizzo ( Piazza Armerina 1853 - ? ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Salvatore Giarrizzo fu uno scultore siciliano nato nel 1853 a Piazza Armerina, una cittadina situata nel cuore della Sicilia. La sua vita e la sua arte si inseriscono nel contesto culturale e artistico dell'Italia post-unitaria, un periodo di grandi trasformazioni sociali e di fervente attività nel campo delle arti. Giarrizzo iniziò il suo percorso artistico sotto la guida di suo padre, dedicandosi inizialmente alla pittura decorativa elementare tra il 1867 e il 1869. Successivamente, si formò nell'intaglio ornamentale in legno e alabastro a Palermo, presso il professore Salvatore Valenti, fino al 1874. Questo periodo di apprendistato fu fondamentale per lo sviluppo delle sue abilità tecniche e per la sua sensibilità artistica, che si sarebbe poi espressa nelle sue opere. La sua carriera subì una breve interruzione quando, nel 1874, fu arruolato nel 2° Reggimento del Genio a causa della leva militare. Tuttavia, dopo essere stato congedato nel 1876, Giarrizzo tornò a Palermo per continuare i suoi studi sotto la guida di Valenti. Nel 1879, forte delle competenze acquisite, aprì il proprio studio e ottenne anche la patente di abilitazione per insegnare disegno, un'attività che testimonia il suo impegno non solo nella creazione artistica ma anche nella diffusione della cultura e dell'educazione artistica. Tra i lavori più significativi di Giarrizzo, si annoverano un cofano e un armadio di noce, entrambi riccamente intagliati e premiati con medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Messina nel 1882. Questi lavori evidenziano la sua maestria nell'intaglio del legno e la sua capacità di creare opere di grande valore estetico e artigianale. Altri lavori degni di nota includono una grande cornice di noce commissionata dal cavaliere Palizzolo, un camino per il Circolo Bellini, un leggìo per il nuovo Casino Geraci e una sedia intagliata acquistata dal conte D. Tasca. Giarrizzo si distinse anche nel campo della scultura funeraria, realizzando monumenti sepolcrali e cappelle gentilizie che si possono ammirare nei cimiteri siciliani. Tra questi, il monumento sepolcrale per la famiglia del cavaliere Guccione ad Alia, la cappella gentilizia per la famiglia Mortillaro a Santa Maria di Gesù e il monumento funebre per Cubotta nel medesimo cimitero. L'artista si dedicò anche a opere di carattere pubblico, come la fontana pubblica nella piazza del Comune di Villa Rosa e il monumento a Garibaldi nella Villa Comunale di Piazza Armerina. Queste opere dimostrano la sua versatilità e la sua capacità di lavorare su commissione per progetti di diversa natura e dimensione. Un altro aspetto importante della sua attività fu l'educazione artistica. Giarrizzo creò una collezione di 20 modelli in gesso per lo studio dell'ornato elementare, che venne adottata in tutte le scuole di Palermo e in molte altre dell'isola e del continente. Questo contributo didattico è particolarmente significativo perché mostra il suo impegno nel trasmettere le conoscenze e le tecniche artistiche alle nuove generazioni. Nonostante la sua morte sia avvolta nel mistero, poiché non si hanno informazioni precise sulla data del suo decesso, l'eredità artistica di Salvatore Giarrizzo continua a vivere attraverso le sue opere e il suo contributo all'insegnamento dell'arte. Le sue sculture e i suoi manufatti intagliati sono testimonianze della sua abilità e del suo stile, che si inseriscono nel più ampio contesto della scultura italiana dell'Ottocento, un periodo in cui l'arte si stava evolvendo verso nuove forme espressive e nuovi linguaggi.