La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Tommaso Giudici ( Lodi 19� secolo - Lodi 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Tommaso Giudici è stato uno scultore italiano, nato a Lodi, la cui vita e opera si inseriscono nel contesto artistico e culturale dell'Italia tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Nonostante la sua figura non sia tra le più note nel panorama dell'arte italiana, il suo contributo alla scultura dell'epoca merita attenzione per la qualità delle sue opere e per il suo ruolo nell'ambito della formazione artistica. Giudici iniziò il suo percorso nel mondo dell'arte come "scalpellino" nel laboratorio di marmi e scultura di un artigiano lodigiano, anch'egli di nome Tommaso Giudici, che si occupava principalmente della realizzazione di monumenti cimiteriali. Questa esperienza iniziale gli permise di acquisire le competenze tecniche necessarie per lavorare il marmo e altri materiali, che sarebbero diventati fondamentali nel suo sviluppo come scultore. Dopo aver abbandonato il laboratorio nel 1892 a seguito del trasferimento della sua famiglia a Milano, Giudici si trovò immerso in un ambiente artistico più ampio e stimolante. La morte improvvisa del padre lo costrinse però a fare ritorno a Lodi, ma non prima di aver avuto modo di frequentare l'ambiente culturale milanese e di ricevere vivi stimoli artistici. Nonostante le difficoltà familiari, Giudici non abbandonò la sua passione per l'arte e continuò a formarsi frequentando la "Scuola degli Artefici" presso l'Accademia delle Belle Arti di Brera. Qui ebbe l'opportunità di affinare le sue abilità e di entrare in contatto con altri artisti e maestri, tra cui il noto scultore Ernesto Bazzaro, che riconobbe il suo talento e lo aiutò ad organizzare la sua prima mostra. La carriera artistica di Giudici fu segnata da un'intensa attività creativa, durante la quale produsse una varietà di opere che includevano statue, bozzetti, busti e bassorilievi. La sua maturità artistica si manifestò pienamente nel 1911, con una mostra a Palazzo Barni dove espose alcune delle sue opere più significative, tra cui "Testa di bimbo", "la scimmietta", "Leggendo le pagine di Lelia" e "I giorni migliori". Giudici partecipò anche a diversi concorsi di rilievo, come il concorso "Tantardini" del Comune di Milano, che gli offrì l'opportunità di confrontarsi con altri giovani scultori e di farsi conoscere nel panorama artistico. La sua opera "Forse è meglio che tu non veda" vinse il concorso nel 1913, diventando una delle sue creazioni più note. La sua vita fu però interrotta da un evento drammatico: fu accusato di diserzione durante la prima guerra mondiale per non essersi presentato alla chiamata di leva. Dopo un periodo di detenzione, fu relegato al confino nell'isola dell'Asinara, dove continuò a lavorare nonostante le difficili condizioni. Nonostante le avversità, Giudici non smise mai di esprimere la sua arte e di contribuire al mondo della scultura italiana. Le sue opere sono caratterizzate da una forte attenzione al dettaglio e da una sensibilità particolare nella rappresentazione della figura umana e animale, che emerge con chiarezza dai suoi lavori più riusciti. Tommaso Giudici è stato un artista che ha saputo attraversare momenti di grande difficoltà personale senza mai perdere la sua dedizione per l'arte. La sua storia è un esempio di come la passione e il talento possano emergere nonostante gli ostacoli, lasciando un segno nel tempo attraverso le opere create.