La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Filippo Gnaccarini ( Roma 1804 - 1875 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Filippo Gnaccarini, noto anche con il nome di Gnaccherini, nacque a Roma il 24 maggio 1804 e morì nella stessa città il 16 marzo 1875. Fu uno scultore italiano che visse e operò principalmente a Roma nel corso del XIX secolo, inserendosi nel contesto artistico del neoclassicismo, un movimento che cercava di riscoprire e rivivere i canoni estetici dell'antichità classica. Gnaccarini proveniva da una famiglia di artisti romani e fin da giovane mostrò un notevole talento per la scultura. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di San Luca a Roma, dove si distinse per le sue abilità scultoree. Già all'età di quattordici anni, vinse una medaglia per l'esecuzione di una Testa di Adriano e nei tre anni successivi ottenne i premi dei rispettivi concorsi. Nel 1822, si aggiudicò il primo premio nel concorso Canova con il modello "Diomede che rapisce il Palladio", ricevendo un attestato firmato dal maestro Antonio Canova stesso. Dopo la morte di Canova, Gnaccarini entrò definitivamente nella cerchia di Bertel Thorvaldsen, uno dei più importanti scultori neoclassici dell'epoca, confermando i suoi progressi artistici con opere come il "Prometeo". Tuttavia, molte delle sue opere giovanili non ci sono pervenute e non possediamo testimonianze critiche relative a questi lavori. Un'eccezione è la dichiarazione del marchese Amico Ricci di Macerata che, in un discorso accademico del 1838, elogiò il "Prometeo" di Gnaccarini, sottolineando l'espressione senza manierismo, l'anatomia senza secchezza e la giusta armonia delle parti. Tra le opere più note di Gnaccarini, si ricorda il monumento funebre di Camillo Massimo e della moglie Cristina di Sassonia (1837-40), situato presso la cappella del Lorenzo in Damaso, con le statue dei principi genuflessi e oranti assistiti dagli angeli e la figura del Redentore. Altre opere significative includono le grandi statue di San Benedetto e della Fortezza per due basiliche romane: rispettivamente San Paolo fuori le Mura e San Giovanni in Laterano. Gnaccarini fu anche incaricato di realizzare una statua di bronzo di San Pietro per la Basilica di San Giovanni in Laterano, una delle commissioni ecclesiastiche più importanti della sua carriera. Inoltre, eseguì un notevole bassorilievo con nove figure in corteo che rappresenta l'allontanamento dei defunti dalla famiglia. Nel corso della sua carriera, Gnaccarini ricevette numerosi riconoscimenti e commissioni importanti, che testimoniano il suo ruolo di primo piano nel panorama artistico romano del XIX secolo. La sua opera si inserisce nel contesto più ampio del neoclassicismo, caratterizzato da un ritorno all'antico e da un'attenzione particolare alla forma, alla proporzione e al dettaglio. La morte di Filippo Gnaccarini nel 1875 segnò la fine di una carriera ricca e produttiva. Oggi, le sue opere sono conservate in musei e collezioni private, continuando a testimoniare il talento e la maestria di uno degli scultori più rappresentativi del neoclassicismo italiano.