La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Tullo Golfarelli ( Cesena 1853 - 1928 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Tullo Golfarelli fu un esponente di spicco della scena artistica bolognese e italiana di fine Ottocento e inizio Novecento. Nato a Cesena il 24 giugno 1852, Golfarelli crebbe in un ambiente familiare legato all'arte, dato che suo padre Enrico era un orafo. Questo gli permise di apprendere fin da giovane la tecnica dell'incisione e della lavorazione dei metalli. La sua formazione artistica iniziò nelle scuole tecniche dal 1864 al 1867 e proseguì con un periodo di studi a Roma, dove nel 1875, grazie a un sussidio del comune di Cesena, poté lavorare nello studio dello scultore Gagliardi. Durante la sua permanenza a Roma, Golfarelli ebbe l'opportunità di frequentare ambienti accademici e di viaggiare in altre città d'arte come Firenze, Venezia e Parigi. Queste esperienze furono fondamentali per la sua formazione e lo avvicinarono alla scultura. In particolare, l'influenza di artisti come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e soprattutto Vincenzo Gemito, noto per il suo realismo, fu determinante per la sua poetica artistica. Nel 1880, Golfarelli si trasferì a Napoli, dove tentò senza successo di essere ammesso all'Accademia di Belle Arti. Tuttavia, la città partenopea gli offrì l'opportunità di entrare in contatto con artisti del calibro di Morelli e Palizzi e di stringere amicizia con Gemito, il cui realismo influenzò profondamente il suo stile. Tra le prime opere pubbliche di Golfarelli figura un busto marmoreo di Garibaldi realizzato nel 1883 e collocato nel sottoportico del palazzo comunale di Cesena. Sul finire degli anni '80 del XIX secolo, Golfarelli entrò in stretto contatto con l'ambiente artistico e culturale di Bologna, stringendo amicizia con figure di spicco come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli. Quest'ultimo lo definì "lo scultore dei lavoratori" e il loro sodalizio durò fino alla morte di Pascoli nel 1912. Golfarelli si trasferì definitivamente a Bologna nel 1893, dove aprì uno studio e si perfezionò all'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Salvino Salvini. La sua attività artistica si espresse in modo particolare al Cimitero della Certosa di Bologna, dove realizzò una decina di monumenti funerari, tra cui spicca la statua a grandezza naturale "Labor" per la tomba Simoli, eseguita nel 1892. Quest'opera esprimeva la sua piena adesione alla poetica realista e ottenne un grande successo, tanto che i contemporanei vi riconobbero la rappresentazione del "lavoro stesso nella sua maestà". Golfarelli non si limitò alla scultura, ma si dedicò anche al disegno e alla pittura, sebbene con minor assiduità e successo. Nel 1906 venne nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna, carica che mantenne fino al 1921. Negli ultimi anni della sua vita, colpito da gravi problemi di salute, visse isolato dalla vita pubblica e in ristrettezze economiche, morendo a Bologna il 30 marzo 1928. La sua opera si caratterizzò per una continua e armoniosa evoluzione, che lo vide passare da uno stile classico, influenzato dall'insegnamento di Salvini, a un realismo neapolitano, fino a un progressivo avvicinamento a un lirismo simbolista e a stilemi liberty. Tuttavia, non abbandonò mai del tutto modi stilistici e iconografie tipici del Realismo sociale. Tra i suoi lavori più noti, oltre alla già citata statua "Labor", si ricordano il monumento a Gaetano Simoli e le cappelle Gancia e Cillario, in cui dimostrò la sua attenzione al cambiamento del clima artistico dell'epoca. La sua figura di artista fu apprezzata anche all'estero, come dimostra la sua partecipazione nel 1904 all'Esposizione Italiana "Italian Exhibition Earl's Court" a Londra. Golfarelli fu un artista poliedrico, capace di esprimersi in diverse forme artistiche e di interpretare il clima culturale delle prime decadi del XX secolo, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico italiano.