La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Inghilleri ( Palermo 1870 - Roma 1935 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Inghilleri fu uno scultore di rilievo nel panorama artistico italiano tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Nato a Palermo nel 1870, la sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Valerio Villareale, uno scultore di impronta neoclassica, presso l'Accademia di Belle Arti della sua città natale. Questo periodo di apprendistato gli permise di acquisire una solida base tecnica e stilistica, che avrebbe poi sviluppato e arricchito nel corso della sua carriera. Inghilleri, seguendo la tradizione dell'epoca, compì viaggi di studio a Roma e a Firenze, due città che all'epoca erano considerate i centri nevralgici dell'arte italiana. Questi soggiorni gli permisero di entrare in contatto con le nuove tendenze naturalistiche che stavano emergendo nel panorama artistico, influenzando così la sua produzione successiva. Durante la sua carriera, Inghilleri si distinse per la realizzazione di monumenti pubblici e funebri, nonché per numerosi ritratti. Tra le sue opere più note vi sono il Monumento a Carlo Cottone, principe di Castelnuovo, situato nell'omonima piazza a Palermo, e i monumenti a Ruggero Settimo e a Emerico Amari nel Pantheon di San Domenico, sempre nella sua città natale. Queste opere riflettono la sua capacità di combinare l'approccio neoclassico con elementi naturalistici, creando figure che trasmettono un senso di dignità e nobiltà. Inghilleri mostrò anche un grande interesse per le cosiddette "arti minori", dedicandosi in particolare allo studio della ceramica siciliana. Questa passione per le arti applicate dimostra la sua volontà di esplorare diverse forme espressive e di valorizzare le tradizioni artistiche locali. Oltre alla sua attività di scultore, Inghilleri ebbe un ruolo importante come maestro e formatore di nuove generazioni di artisti. Tra i suoi allievi più noti vi sono Domenico Trentacoste, Giuseppe Inghilleri, Salvatore Profeta e Gaetano Geraci, che hanno contribuito a diffondere e rinnovare la tradizione scultorea italiana. La sua opera fu apprezzata non solo in Italia ma anche all'estero, e la sua reputazione crebbe grazie alla partecipazione a numerose esposizioni nazionali e internazionali. Nonostante la crescente popolarità, Inghilleri mantenne uno studio nel cortile della Gancia a Palermo, dove continuò a lavorare e a creare nuove opere fino alla sua morte nel 1935. La vita e l'opera di Giuseppe Inghilleri sono testimonianza del suo impegno artistico e della sua dedizione alla scultura. La sua capacità di sintetizzare le influenze classiche e naturalistiche, insieme al suo contributo come educatore, hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte italiana. Le sue sculture, che adornano ancora oggi spazi pubblici e cimiteri, continuano a essere apprezzate per la loro eleganza formale e la loro espressività emotiva. Inghilleri, quindi, non fu solo un artista ma anche un punto di riferimento per la cultura artistica del suo tempo, un uomo che seppe interpretare e trasmettere i valori estetici e morali della sua epoca attraverso la materia scultorea. La sua eredità vive non solo nelle sue opere ma anche nell'influenza che ha avuto sui suoi allievi e sulle generazioni successive di scultori.