La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Ignazio Jacometti ( Roma 1819 - 1883 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Ignazio Jacometti fu uno scultore italiano che visse durante il XIX secolo, nato a Roma il 16 gennaio 1819 e deceduto nella stessa città il 22 aprile 1883. La sua vita e la sua arte si inseriscono nel contesto del neoclassicismo postcanoviano, un periodo in cui l'arte si orientava verso un ritorno ai canoni e agli ideali estetici dell'antichità classica, in reazione agli eccessi del Barocco e del Rococò. Jacometti nacque in una famiglia legata all'antica aristocrazia degli Orsini. I suoi genitori inizialmente desideravano che seguisse studi legali, ma Ignazio, mostrando una precoce inclinazione per l'arte, abbandonò il Collegio Nazareno nel 1835 per iscriversi all'Accademia di San Luca a Roma, dove avrebbe poi intrapreso la carriera di scultore. Nel 1850, Jacometti aprì il suo studio in Piazza Barberini, sotto la guida del pittore Tommaso Minardi, professore all'Accademia di San Luca. Qui scolpì la statua del "Bacio di Giuda", che attirò l'attenzione di Papa Pio IX durante una visita allo studio nel 1852. Il pontefice decise di acquistare l'opera e la collocò presso la Scala Santa di San Giovanni in Laterano il 6 dicembre 1855. Di fronte a questa, nel 1854, fu commissionato a Jacometti il gruppo statuario dell'"Ecce Homo". Jacometti fu anche incaricato di realizzare una delle statue che adornano la Colonna dell'Immacolata, eretta nel 1856 in Piazza di Spagna. La sua rappresentazione di Mosè è una delle quattro statue che sostengono la colonna, insieme a quelle di David, Ezechiele e Isaia. Nel 1855, divenne professore residente all'Accademia di San Luca e nel 1861 assunse la cattedra di scultura del nudo presso la stessa istituzione, diventando inoltre consigliere dell'istituto e segretario del consiglio accademico fino al 1863. Nel 1879 fu eletto presidente dell'Accademia, ma il suo mandato durò solo un anno. Tra le altre opere di rilievo, Jacometti completò gli angeli che reggono lo scudo araldico di Pio IX sopra l'ingresso della Basilica di San Paolo fuori le Mura, ricostruita dopo un incendio nel 1823. Inoltre, realizzò la statua di San Pietro alla fine della navata, accanto all'ingresso della tomba di Paolo, mentre Alessandro Revelli completò la statua corrispondente di San Paolo con la spada. Nel 1870, Jacometti fu nominato direttore delle Gallerie e dei Musei Pontifici, ruolo in cui ebbe un'influenza significativa nella compilazione di un inventario delle collezioni. In quello stesso anno, Pio IX lo nominò cavaliere e poi commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno. Jacometti fu anche un prolifico creatore di monumenti funebri e altre opere commemorative. Tra questi, si annoverano i monumenti per il Conte Luigi Pelagallo a San Bartolomeo della Pietà a Fermo, Luigi Lezzani nella chiesa di San Girolamo degli Schiavoni, il Cardinale Gaspare Bernardo Pianetti di Jesi nella chiesa di San Salvatore in Lauro, l'Abate Pigiani nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, e la Contessa Piccolomini Moroni Mozzi nella stessa chiesa. Nel 1869, Jacometti completò il monumento a Pio IX nella piazza della chiesa di San Bartolomeo all'Isola e nel 1876 la statua di San Paolo della Croce, una delle 39 statue dei fondatori nella Basilica di San Pietro. Nel 1880, su commissione di Papa Leone XIII, realizzò la statua di Pio IX in preghiera per la cripta della basilica di Santa Maria Maggiore. Jacometti lasciò un'eredità artistica significativa, non solo attraverso le sue opere ma anche attraverso l'insegnamento e la direzione dell'Accademia di San Luca. La sua vita e il suo lavoro furono documentati in una biografia scritta dal figlio Francesco, che contribuisce a preservare la memoria di uno degli scultori più rappresentativi del suo tempo.