La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Vincenzo Jerace ( Polistena 1862 - Napoli 1947 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Vincenzo Jerace nacque a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, il 5 aprile 1862, settimo figlio di Fortunato Jerace e Mariarosa Morani. Cresciuto in un ambiente familiare intriso di arte, con due fratelli, Francesco e Gaetano, anch'essi artisti, Vincenzo si indirizzò verso la scultura fin dalla giovane età, frequentando lo studio del fratello Francesco a Napoli. Questa città divenne il fulcro della sua formazione artistica e professionale, dove si sposò in prime nozze con la contessa Luisa Pompeati, conosciuta a Trento nel 1890. Dopo la morte della moglie, dieci anni più tardi, continuò a firmare le sue opere semplicemente come Vincenzo. Jerace fu un artista poliedrico, esprimendosi non solo nella scultura ma anche nella pittura e nella ceramica. La sua arte fu influenzata dall'osservazione del mondo naturale, in particolare dalla vita sottomarina studiata all'acquario di Napoli nel 1887. Questo interesse si tradusse in opere originali e singolari, come i vasi ispirati ai radiolari, protozoi con scheletri silicei, che decorano oggi ville e scaloni in varie città, tra cui Napoli e Castellammare di Stabia. Tra le sue opere principali si annoverano i bassorilievi "Fauna e Flora" nel palazzo del Principe di Sirignano a Napoli, il busto di Pio X a Roma, e numerosi monumenti ai caduti della guerra 1915-1918, situati in diverse città italiane. Jerace si distinse anche come pittore, realizzando affreschi e pitture a sanguigna, tra cui spiccano "L'angelo del Dolore", "Aurora Italica", e "La Calabrese". La sua carriera fu costellata di riconoscimenti e successi. Nel 1923, alla prima esposizione nazionale di Bolzano, ottenne la medaglia d'oro per il suo lavoro a sanguigna. Fu socio onorario dell'Istituto di Belle Arti di Napoli e socio corrispondente della Secessione di Monaco di Baviera. Assunse anche la direzione dell'Istituto Magistrale "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, dove introdusse l'innovazione didattica del disegno dal vero. Nel 1928, Jerace partecipò alla Mostra Silana delle Arti Popolari a San Giovanni in Fiore, dove espose "Osculater me", opera che fu acquistata l'anno successivo dalla Provincia di Reggio Calabria. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Palermo nel 1892 con quattordici opere, tra disegni a pastello e progetti scultorei, testimonia la sua prolificità e versatilità artistica. Uno dei suoi contributi più significativi fu la creazione della statua del Redentore a Nuoro, diventata un simbolo per la città e per la Sardegna intera. Quest'opera, realizzata in occasione del Giubileo del 1900, testimonia la capacità di Jerace di coniugare la tradizione scultorea con tematiche e simbologie profondamente radicate nel territorio e nella cultura locale. Vincenzo Jerace morì a Roma il 22 maggio 1947, all'età di 85 anni, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso estetico e da una continua ricerca della bellezza, continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di trasmettere emozioni e di riflettere la complessità del mondo naturale e umano.