La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Michele LaSpina ( Acireale 1849 - Roma 1939 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Michele La Spina fu uno scultore e pittore italiano, nato ad Acireale, in Sicilia, nel 1849 e deceduto a Roma nel 1943. La sua vita artistica si svolse principalmente nella capitale italiana, dove lasciò un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo. La Spina iniziò a farsi notare nella scena artistica romana già negli ultimi due decenni dell'Ottocento, esponendo le sue opere insieme a quelle di altri artisti contemporanei come Ettore Ximenes. La sua carriera prese una svolta importante nel 1929, quando tenne una mostra personale alla prima esposizione del Sindacato laziale fascista degli artisti. Questo evento segnò l'inizio di un riconoscimento ufficiale da parte degli organismi di Stato preposti alle Belle Arti, che continuarono a mostrare interesse per il suo lavoro negli anni successivi. Nel 1930, La Spina fu invitato a partecipare alla seconda mostra sindacale, dove alcune delle sue opere furono acquistate dal Governatorato. Due anni dopo, nel 1932, continuò a ricevere attenzioni ufficiali, con ulteriori acquisizioni delle sue creazioni da parte delle istituzioni statali. La Spina era noto per la sua abilità nel modellare la figura umana, come dimostrato dalla sua scultura in bronzo "Mia madre", che rifletteva la sua maestria nel catturare l'essenza emotiva dei suoi soggetti. Tra le sue opere più celebri vi sono anche "Faunetto", "Ritratto di mia madre" e "Garibaldi bozzetto", che mostrano la sua versatilità e la capacità di lavorare con diversi materiali e soggetti. Oltre alla scultura, La Spina si dedicò anche alla pittura, creando opere che vennero esposte in varie mostre e collezioni pubbliche. La sua arte rifletteva l'ideale del verismo, un movimento che cercava di rappresentare la realtà senza idealizzazioni, e che trovava corrispondenze nella letteratura dell'epoca, in particolare nelle opere di Luigi Capuana, che fu uno dei principali sostenitori di La Spina. La Spina lavorò anche come restauratore, e uno dei suoi studi si trovava nella chiesetta sconsacrata di Santa Maria in Tempulo a Roma. Qui, il noto restauratore Enzo Pagliani ricordò di averlo visto lavorare: un uomo anziano con una grande testa bianca, completamente immerso nel suo lavoro artistico. Nonostante la sua lunga carriera e il riconoscimento ottenuto, Michele La Spina rimase una figura relativamente oscura nel panorama artistico italiano. Tuttavia, la sua arte è stata oggetto di riscoperta e valutazione in tempi più recenti, con opere che sono state vendute in aste e che sono presenti in collezioni pubbliche e private. La Spina rappresenta un esempio di artista che, pur avendo vissuto attraverso cambiamenti significativi nella società e nell'arte, ha mantenuto un approccio personale e autentico alla sua pratica artistica. La sua vita e il suo lavoro offrono uno spaccato interessante dell'arte italiana tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, un periodo di transizione e di sperimentazione che ha visto l'affermarsi di nuove correnti artistiche e di nuovi linguaggi espressivi.