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Giuseppe Lettieri è stato uno scultore italiano la cui vita e opera si inseriscono nel contesto artistico tra il XIX e il XX secolo, un periodo di significative trasformazioni culturali e stilistiche nell'arte europea. Nato a Napoli il 24 luglio 1860, Lettieri si colloca in un'epoca in cui la scultura italiana iniziava a vivere una profonda revisione sia nei temi che nelle tecniche, muovendosi gradualmente verso il modernismo e lasciandosi alle spalle l'ideale neoclassico che aveva dominato il secolo precedente. La scultura dell'Ottocento in Italia è caratterizzata da una ricca varietà di influenze e sperimentazioni. Artisti come Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen avevano posto le basi per un rinnovamento del linguaggio scultoreo, ispirandosi alla classicità ma introducendo al contempo una nuova sensibilità. In questo contesto, Roma emerge come il fulcro dell'innovazione artistica, attirando scultori da tutta Europa. Tuttavia, anche altre città italiane, come Milano con la sua Accademia di Brera, diventano importanti centri di formazione e sperimentazione artistica. L'arrivo del romanticismo e della Restaurazione apre nuove possibilità espressive per gli scultori, che iniziano a esplorare temi storici, a distaccarsi dagli stilemi classici e a riscoprire il Rinascimento italiano con un approccio rinnovato. In questo periodo di transizione, la figura di Lorenzo Bartolini si distingue per il suo contributo al naturalismo, un orientamento che influenzerà profondamente le generazioni successive, tra cui Giovanni Duprè. Giuseppe Lettieri si inserisce in questo panorama artistico come esponente di una scultura che, pur radicata nella tradizione, è aperta alle novità del suo tempo. Sebbene le informazioni specifiche sulla sua formazione e sulle sue opere siano scarse, è possibile ipotizzare che, come molti dei suoi contemporanei, abbia sperimentato con soggetti e tecniche diversi, cercando un equilibrio tra il richiamo alla classicità e la spinta verso l'innovazione. La sua attività a Trieste e a Fiume all'inizio del XX secolo suggerisce un interesse per i contesti culturalmente e linguisticamente eterogenei, forse alla ricerca di nuove ispirazioni o di opportunità professionali in aree meno saturate dalla presenza di artisti affermati. Questo aspetto della sua biografia evidenzia la mobilità degli artisti dell'epoca, pronti a spostarsi in funzione delle commissioni e delle opportunità espositive. Nonostante la mancanza di dettagli sulle sue opere specifiche, è ragionevole supporre che Lettieri abbia contribuito, con il suo lavoro, al dibattito artistico del suo tempo, partecipando alla rielaborazione del linguaggio scultoreo che caratterizza la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La sua inclusione in un dizionario degli scultori italiani dell'epoca testimonia l'importanza attribuita alla sua figura nel contesto artistico nazionale. In conclusione, Giuseppe Lettieri rappresenta una figura di transizione nell'arte scultorea italiana, un artista che, sebbene non sia tra i più noti al grande pubblico, ha partecipato attivamente al processo di rinnovamento stilistico e tematico che ha segnato il passaggio dall'Ottocento al Novecento. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo di fervente sperimentazione artistica, contribuendo al ricco tessuto culturale dell'Italia di fine XIX secolo.