La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Leonardo Liso ( Udine 1855 - 1922 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Leonardo Liso fu uno scultore italiano nato a Gemona del Friuli nel 1855 e deceduto nella stessa città nel 1922. La sua vita, segnata da umili origini, si trasformò in un percorso di riconoscimento artistico e di successo professionale che lo portò a diventare una figura di spicco nella scultura del suo tempo, particolarmente nella regione del Friuli-Venezia Giulia. Liso nacque in una famiglia povera e, da giovane, lavorò come garzone calzolaio. Nonostante le difficoltà economiche, riuscì a frequentare la scuola serale di plastica, dove iniziò a sviluppare le sue abilità artistiche. La sua dedizione e il suo talento non passarono inosservati, e fu notato dall'imprenditore Carlo Kechler, che colpito dalla sua intelligenza, decise di portarlo con sé a Udine per farlo lavorare nella sua ditta. Qui, Liso divenne il braccio destro di Kechler, un'esperienza che gli permise di entrare in contatto con l'ambiente culturale e artistico della città. Durante la sua carriera, Liso si distinse per la realizzazione di opere scultoree di notevole impatto visivo e emotivo. Tra le sue opere più significative si ricorda il monumentale angelo in marmo bianco realizzato per la tomba della famiglia Giacomelli, una delle famiglie friulane più importanti dell'Ottocento. Questa scultura, caratterizzata da ali spiegate e da una veste che ricade leggera lungo le gambe, è un esempio della capacità di Liso di combinare eleganza e movimento, dimostrando una profonda comprensione della forma e della dinamica umana. Liso fu anche responsabile della creazione di altri importanti lavori funerari, come evidenziato dalle sue collaborazioni con il Cimitero monumentale di San Vito, dove realizzò opere che mostrano una decisa adesione allo stile della Secessione Viennese. Tra queste, spicca un mosaico realizzato con tessere dorate che contrastano con il marmo della base, arricchito da un decoro fitomorfo che definisce fasce regolari verticali. Oltre alle sue realizzazioni funerarie, Liso produsse anche busti e rilievi, tra cui un notevole ritratto di Gabriele Luigi Pecile e una rappresentazione di Cristo incoronato di spine. Queste opere dimostrano la sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti e la sua maestria nel lavorare la pietra. Nonostante la sua fama locale, Liso rimase una figura relativamente oscura al di fuori della sua regione natale. Tuttavia, il suo contributo alla scultura del Friuli-Venezia Giulia è stato significativo, e le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e per la loro importanza storica e culturale. La statua della ninfa di Udine, danneggiata da atti vandalici nel 2023, è un altro esempio del suo lavoro che ha lasciato un'impronta duratura nella comunità. Questa opera, che rappresenta un simbolo di bellezza e cultura, evidenzia l'importanza di Liso come artista capace di influenzare il tessuto culturale della sua città. Nonostante la mancanza di una vasta documentazione sulla sua vita e sulle sue opere, il lavoro di Leonardo Liso rimane un testimone prezioso dell'arte scultorea del tardo Ottocento e dei primi del Novecento in Italia. Le sue sculture, che si possono ammirare in diversi luoghi pubblici e cimiteri, continuano a parlare della sua abilità e della sua sensibilità artistica, rendendo omaggio alla sua memoria e al suo contributo all'arte italiana.