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Arturo Malerba, nato il 21 ottobre 1886 a Verona, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo, principalmente a Milano. La sua vita e la sua arte si intrecciano con la storia e l'evoluzione della scultura italiana tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, un periodo di grandi cambiamenti culturali e sociali. Malerba si trasferì a Milano da giovane, una città che all'epoca era un fervente centro culturale e artistico. Milano, con la sua effervescenza e le sue opportunità, offriva un terreno fertile per un artista emergente come Malerba, che era ansioso di apprendere e di esprimersi attraverso la scultura. La città era anche un luogo dove poteva entrare in contatto con altri artisti e intellettuali, e dove poteva esporre le sue opere a un pubblico più ampio. Nel corso della sua carriera, Malerba ha partecipato a numerose esposizioni, tra cui l'Esposizione Nazionale d'Arte del 1917. Queste esposizioni erano eventi cruciali per gli artisti dell'epoca, poiché offrivano la possibilità di guadagnare riconoscimento e di stabilire la propria reputazione nel campo artistico. Le mostre erano anche occasioni per gli artisti di confrontarsi con le opere dei colleghi e di ricevere feedback critico. Malerba era noto per la sua abilità nel maneggiare diversi materiali, tra cui il bronzo, come dimostrato dalla sua opera "Primo vagito". Questa scultura in bronzo è un esempio della sua capacità di catturare l'essenza della vita umana e di esprimere emozioni profonde attraverso la forma fisica. Il titolo stesso, che si traduce in "Primo pianto", suggerisce un momento di nascita o di inizio, un tema potente che parla dell'esperienza universale dell'essere umano. Il lavoro di Malerba è stato influenzato dal contesto storico e culturale in cui ha vissuto. Durante la sua vita, l'Italia ha attraversato periodi di grande turbolenza, inclusi due conflitti mondiali e significativi cambiamenti politici. Questi eventi hanno inevitabilmente influenzato l'arte e la cultura del tempo, e Malerba, come molti suoi contemporanei, ha dovuto navigare in questi cambiamenti mentre cercava di mantenere la propria integrità artistica e di sviluppare il proprio stile unico. Nonostante la sua importanza come scultore, molti dettagli della vita di Malerba rimangono poco conosciuti. Ad esempio, la data e il luogo della sua morte non sono chiaramente documentati, il che aggiunge un velo di mistero alla sua figura. Tuttavia, ciò non diminuisce l'impatto del suo lavoro e il contributo che ha dato alla scultura italiana. Malerba ha anche avuto un ruolo significativo come mentore e insegnante. Ha lavorato come scultore capo della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, un'istituzione storica responsabile della manutenzione e del restauro del famoso Duomo di Milano. In questa posizione, Malerba ha avuto l'opportunità di influenzare e guidare la prossima generazione di scultori. Tra i suoi allievi c'è stato Ettore Sordini, che sotto la sua guida ha studiato, disegnato e scolpito fino ai primi anni Cinquanta. La Veneranda Fabbrica del Duomo è stata un'istituzione centrale nella vita artistica di Milano per secoli, e il ruolo di Malerba al suo interno testimonia la sua importanza nel campo della scultura. Lavorare in un contesto così prestigioso avrebbe richiesto non solo abilità tecniche, ma anche una profonda comprensione della tradizione artistica e una capacità di lavorare su progetti di grande scala e importanza storica. In conclusione, Arturo Malerba è stato un artista la cui opera riflette la complessità e la ricchezza della scultura italiana del suo tempo. Sebbene molti aspetti della sua vita rimangano avvolti nel mistero, il suo lavoro continua a parlare al pubblico moderno, testimoniando la sua abilità e la sua sensibilità artistica. La sua eredità vive nelle sue sculture e nell'influenza che ha avuto sui suoi studenti e colleghi, contribuendo a plasmare il futuro della scultura italiana.