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Constantin Brâncuși, nato il 19 febbraio 1876 a Hobița, Romania, è stato uno dei più influenti scultori del XX secolo, noto per il suo contributo pionieristico all'arte moderna e per le sue opere che esplorano la purezza e la semplicità delle forme. La sua carriera, sviluppatasi principalmente in Francia, ha segnato un punto di svolta nella scultura, allontanandosi dalla rappresentazione realistica verso un'estetica più astratta e minimalista. Brâncuși crebbe in una famiglia di contadini e, fin da giovane, mostrò un talento naturale per l'intaglio del legno, una competenza che avrebbe influenzato profondamente il suo approccio alla scultura. A 18 anni, realizzò un violino con materiali trovati nel suo ambiente di lavoro, dimostrando già una notevole abilità manuale e creativa. Questa precocità artistica attirò l'attenzione di un industriale che lo iscrisse alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova, dove Brâncuși si dedicò con passione al lavoro del legno, diplomandosi con lode nel 1898. Successivamente, continuò i suoi studi presso la Scuola di Belle Arti di Bucarest, dove si distinse per il suo talento, guadagnandosi presto un posto di rilievo tra gli studenti. Nel 1903, Brâncuși si trasferì a Monaco e poi a Parigi, il centro dell'avanguardia artistica europea. A Parigi, lavorò brevemente nello studio di Antonin Mercié e fu invitato a unirsi allo studio di Auguste Rodin. Tuttavia, lasciò lo studio di Rodin dopo soli due mesi, affermando che "niente può crescere sotto grandi alberi", una decisione che rifletteva il suo desiderio di sviluppare un linguaggio scultoreo personale e indipendente. Dopo aver lasciato Rodin, Brâncuși iniziò a esplorare nuove forme di espressione scultorea, sviluppando uno stile caratterizzato dalla semplificazione delle forme e dall'eliminazione dei dettagli non essenziali. Le sue opere di questo periodo, come "La Preghiera" e le varie versioni di "Il Bacio" e "La Musa Dormiente", mostrano un movimento verso l'astrazione e una ricerca della "idea, l'essenza delle cose" piuttosto che una mera rappresentazione della realtà esteriore. Brâncuși divenne noto per il suo uso innovativo dei materiali e per la sua tecnica di scultura diretta, preferendo lavorare direttamente su marmo, bronzo e legno piuttosto che modellare in argilla o gesso per poi fare getti in metallo. Questo approccio gli permise di mantenere un contatto più intimo e immediato con il materiale, esplorando le sue potenzialità espressive e la sua intrinseca bellezza. Le sue opere ottennero un grande successo sia in Europa che negli Stati Uniti, dove collezionisti e critici lodarono la sua capacità di trasmettere complessità emotiva e spirituale attraverso forme semplici e depurate. Tra i suoi mecenati più noti vi fu John Quinn, che acquistò molte delle sue sculture, contribuendo a consolidare la reputazione di Brâncuși nel mondo dell'arte. Nonostante il successo, Brâncuși visse una vita relativamente semplice e ascetica, trasformando il suo studio in un luogo di profonda atmosfera spirituale. Tuttavia, era anche noto per il suo amore per il piacere e la compagnia, godendo di sigarette, buon vino e la presenza di donne. Brâncuși morì il 16 marzo 1957 a Parigi e fu sepolto nel Cimitero di Montparnasse. Lasciò un'eredità di 1200 fotografie e 215 sculture, molte delle quali sono esposte in musei di tutto il mondo. La sua influenza sull'arte moderna e contemporanea è incalcolabile, avendo aperto la strada a nuove concezioni della forma e dello spazio nella scultura. La ricostruzione del suo studio, adiacente al Centro Pompidou a Parigi, offre al pubblico l'opportunità di immergersi nell'universo creativo di uno degli scultori più rivoluzionari del XX secolo.