La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Carlo Marchese ( Genova 19� secolo - Genova 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Carlo Marchese è stato uno scultore ed ornatista ligure attivo nel secondo Ottocento e nei primi decenni del XX secolo. La sua formazione artistica si radica in un contesto familiare già incline alle arti, dato che era zio di Fausto Melotti e Carlo Belli, ai quali trasmise l'amore per la musica e per l'arte in generale. Questo ambiente familiare ricco di stimoli culturali ha sicuramente contribuito a forgiare la sensibilità artistica e la visione estetica di Carlo Marchese. Marchese iniziò a gettare le basi del suo futuro mestiere presso i marmisti Scanagatta di Rovereto, un'esperienza che gli permise di acquisire competenze tecniche fondamentali per la sua carriera. Successivamente, la sua formazione proseguì con studi più approfonditi, che lo portarono a diventare uno scultore sensibile e un compositore di rilievo. La sua abilità nel modellare il marmo e altri materiali gli permise di esprimere con maestria la sua visione artistica, caratterizzata da un'attenta osservazione della realtà e da una profonda comprensione della forma e del volume. Nonostante il suo talento, la vita di Carlo Marchese fu segnata da una certa sfortuna, che probabilmente influenzò anche la sua produzione artistica. In una lettera datata 22 aprile 1944, indirizzata a Enrico Dalmonte, Marchese esprimeva il suo disappunto per la situazione in cui si trovava, lamentando l'ingiustizia di un compenso non adeguato a 32 anni di attività artistica. Questo passaggio della sua vita rivela le difficoltà che spesso gli artisti incontrano nel ricevere il giusto riconoscimento e sostegno economico per il loro lavoro. Nonostante queste sfide, Carlo Marchese ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico italiano. La sua opera più nota è "La Preda", una scultura realizzata a partire dal 1953 per la quadreria di Rovereto e sistemata nel Palazzo dell'Annona. Quest'opera è stata descritta come un esempio di alto virtuosismo e rappresentativa del talento di Marchese. Il calco in gesso de "La Preda" fu lasciato in legato dallo scultore nel 1956, testimoniando la sua volontà di lasciare un'eredità culturale alla sua città. Al Museo Civico di Rovereto è conservato un fondo significativo di opere di Marchese, frutto di una donazione fatta dall'artista e dalla sua famiglia. Questo lascito comprende modelli in gesso, in terracotta, qualche marmo e qualche bronzetto, offrendo così una panoramica ampia e variegata della sua produzione artistica. Tra le altre opere di Marchese conservate in istituzioni pubbliche, si segnala la statua "Malumore" presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. La sua opera è stata oggetto di studio e valutazione da parte di esperti e storici dell'arte, che hanno riconosciuto il suo contributo significativo all'arte scultorea italiana. Le sue sculture sono state apprezzate per la loro capacità di catturare l'essenza umana e per la loro esecuzione tecnica impeccabile. La sensibilità di Marchese si rifletteva nella sua capacità di infondere vita e movimento nelle sue creazioni, rendendole espressioni tangibili di emozioni e stati d'animo. Carlo Marchese è stato anche un ornatista, un artista che ha saputo abbellire e arricchire con dettagli decorativi gli spazi architettonici. Questa dimensione del suo lavoro dimostra la sua versatilità e la sua capacità di lavorare su diverse scale, dal dettaglio minuto della decorazione all'imponenza della scultura monumentale. La sua eredità artistica continua a vivere attraverso le sue opere e il ricordo di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzare il suo lavoro. Carlo Marchese rimane una figura di spicco nella storia dell'arte italiana, un artista che con la sua opera ha contribuito a definire l'estetica e lo stile del suo tempo.