La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Gaetano Martinez ( Galatina 1892 - Roma 1951 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Gaetano Martinez, nato a Galatina (Lecce) il 14 novembre 1892, è stato uno scultore italiano di grande talento, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico del Novecento. Figlio di Vito e Rosa Ripa, Martinez crebbe in un ambiente umile; suo padre era un capomastro muratore che gestiva una piccola impresa edile. Questo contesto familiare, lontano dagli ambienti accademici, non impedì a Gaetano di scoprire e coltivare la sua passione per l'arte. Autodidatta, non completò neppure la licenza elementare, ma ciò non gli precluse la strada verso il successo. La sua carriera artistica ebbe inizio nel 1917, quando partecipò alla Mostra degli Artisti Pugliesi a Bari, esponendo alcuni disegni e la scultura "Il sogno del piccolo giocatore". Quest'opera, che esprimeva il suo approccio al mondo dell'infanzia e degli umili, segnò una tappa importante nel suo percorso stilistico, caratterizzato da inclinazioni naturalistiche. La sua partecipazione a questa mostra fu il primo di una serie di successi che lo avrebbero portato a diventare uno degli scultori più apprezzati del suo tempo. Nel corso della sua carriera, Martinez esplorò diversi stili e tecniche, passando da un iniziale naturalismo a un più marcato arcaismo, come dimostrato dalla scultura "Donna seduta" del 1928, esposta al Museo provinciale di Lecce. Quest'opera rappresenta una donna del popolo, assorta e muta, e riflette l'orgoglio di una civiltà contadina. La sua abilità nel modellare la materia raggiunse l'apice con opere come "Il vinto", esposta alla III Biennale di Roma nel 1925, che gli valse l'elogio della critica e una maggiore notorietà a livello nazionale. Martinez partecipò a numerose mostre importanti, tra cui la Biennale di Venezia, dove fu presente con qualche interruzione dal 1928 al 1950. La sua statua in gesso, fusa in bronzo nel 1936, divenne una fontana monumentale nella piazza Alighieri di Galatina, suscitando molteplici critiche. Nel 1934, sposò Amelia Testa, già sua modella, consolidando ulteriormente il suo legame con l'arte. Negli anni successivi, l'opera di Martinez si arricchì di nuove tematiche, esplorando momenti di vita paesana e contadina con una vena popolaresca, ora ironica, ora drammatica. Opere come "La modella" del 1945 e "Ritorno al lavoro (Vita campestre)" del 1950, entrambe proprietà di Rosa Alba Martines, testimoniano questa evoluzione stilistica. La sua ultima opera, "L'offerta ad Esculapio", rimase incompiuta a causa della sua morte, avvenuta a Roma il 1° ottobre 1951. Nonostante le difficoltà economiche e l'indifferenza degli ambienti artistici ufficiali, Martinez riuscì a guadagnarsi il rispetto e l'ammirazione di critici e colleghi. La sua opera è stata riconosciuta per la capacità di eludere sia l'imitazione di artisti stranieri sia le forme novecentesche, conferendo alle proprie creazioni una vitalità plastica assoluta. Vittorio Sgarbi, nel 1992, ha sottolineato come l'esempio di Arturo Martini si fondesse in una visione originale nell'opera di Martinez, anche se mai radicalmente innovativa. Gaetano Martinez lasciò un'eredità artistica di grande valore, caratterizzata da un profondo legame con le radici culturali e sociali del suo tempo. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la sua unicità e per il contributo significativo alla scultura italiana del Novecento.