La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Pietro Melandri ( Faenza 1885 - 1976 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Pietro Melandri, nato a Faenza il 25 luglio 1885 e deceduto nella stessa città il 24 ottobre 1976, è stato un illustre ceramista, pittore e decoratore italiano, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico del Novecento. La sua carriera iniziò molto presto, quando, non ancora tredicenne, grazie all'interessamento dello zio Battista, fu introdotto nel laboratorio di ceramica dei fratelli Minardi. Parallelamente al suo apprendistato, Melandri frequentò i corsi serali della locale Scuola di Arti e Mestieri, diretta dal pittore Antonio Berti, venendo così a contatto con le giovani promesse dell'arte faentina, tra cui Domenico Baccarini e Domenico Rambelli. La sua formazione artistica fu arricchita dalla frequentazione di un cenacolo di artisti a Faenza, che gli permise di sperimentare e affinare diverse tecniche, dando vita a lavori originali e di grande raffinatezza. Questa fase iniziale della sua carriera fu segnata da una proficua collaborazione con Giò Ponti, con il quale lavorò alla decorazione di interni di una serie di ville liberty in Lombardia. La partnership con Ponti si rivelò particolarmente fruttuosa negli anni Quaranta, durante i quali Melandri si dedicò alla decorazione di navi da crociera e transatlantici, oltre a realizzare importanti opere pubbliche e private in ceramica. Nel 1921, Melandri partecipò alla I Biennale romana con alcuni lavori in ceramica, e nel 1925, le sue minuziose figurine femminili furono esposte all'Esposizione di Arti Decorative di Parigi. Questi eventi segnarono l'inizio di un periodo di grande successo per l'artista, con esposizioni che si susseguirono a Monza, Milano e Barcellona, dove ottenne numerosi riconoscimenti. Il suo stile, che si ispirava costantemente a stilemi Art Déco, trovò espressione in una serie di decorazioni in ceramica realizzate per tutto il decennio degli anni Trenta, tra cui spicca la decorazione del Teatro Eliseo a Roma nel 1938. Nel 1950, Melandri lavorò alle formelle ceramiche per l'Albergo Roma di Bologna, oggi conservate nel Museo della Ceramica di Faenza. La sua ultima mostra personale si tenne presso la Triennale di Milano nel 1954, segnando l'apice della sua carriera. Nonostante il rallentamento dell'attività negli anni Sessanta, Melandri partecipò alla Biennale d'Arte Ceramica di Gubbio nel 1966. La sua produzione continuò per almeno altri dieci anni dopo la sua morte, grazie ai suoi più stretti collaboratori. Le opere di Melandri sono caratterizzate da una grande maestria tecnica e da una profonda sensibilità artistica, che gli hanno permesso di esplorare temi classici e mitologici con uno stile personale e innovativo. Tra le sue opere più note, si ricordano "Perseo e Medusa", che gli valse il primo premio per la scultura all'Expo di arti decorative di Parigi del 1937, e il "Mito di Orfeo ed Euridice" per il Teatro Eliseo di Roma. La sua abilità nel realizzare ceramiche a uso dell'architettura gli procurò illustri commesse, anche dall'ambiente religioso, come quelle dal cardinal G. Cicognani e dallo stesso papa Giovanni XXIII. Verso la fine degli anni Sessanta, l'attività di Melandri rallentò notevolmente, ma il suo laboratorio, coordinato dalla moglie, continuò a produrre pezzi che rispecchiavano lo stile del maestro fino alla chiusura definitiva della fornace nel 1983. Le opere di Pietro Melandri sono conservate in numerose collezioni private e pubbliche italiane e straniere, e una significativa raccolta è esposta al Museo internazionale delle ceramiche di Faenza. La sua eredità artistica continua a essere una fonte di ispirazione per le generazioni future, testimoniando l'importanza e l'innovazione del suo contributo al mondo dell'arte ceramica e della decorazione.