La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Arrigo Minerbi ( Ferrara 1881 - Padova 1960 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Arrigo Minerbi fu uno scultore italiano di rilevante importanza nel panorama artistico del primo Novecento, noto per la sua abilità nel fondere insieme elementi del liberty e del classicismo novecentesco. Nato a Ferrara il 10 febbraio 1881 in una famiglia di commercianti di tessuti, Minerbi crebbe in un ambiente modesto che, come lui stesso sottolineò in un testo autobiografico, lo portò a intraprendere un percorso quasi da autodidatta. Nonostante ciò, frequentò la scuola d'arte civica di Ferrara, dove ebbe come maestro Luigi Legnani, e iniziò a delineare il suo stile artistico. La sua carriera prese una svolta significativa quando si trasferì a Milano all'età di 35 anni. Qui, nel 1919, tenne la sua prima mostra personale presso la Galleria Pesaro, che riscosse un notevole successo e gli permise di guadagnare l'attenzione della critica e del pubblico. Questa esposizione fu il trampolino di lancio per altre mostre, tra cui quella alla Biennale di Venezia, dove presentò il suo gruppo in argento "Ultima Cena", ora conservato nella Cattedrale di Oslo. Minerbi divenne noto per la sua capacità di interpretare le tendenze artistiche del suo tempo, guadagnandosi la stima di critici e collezionisti. La sua fama crebbe ulteriormente negli anni Venti e Trenta, periodo in cui fu considerato uno dei maggiori scultori italiani per "altezza d'ispirazione, potenza creativa e sapienza tecnica". La sua opera fu celebrata anche alla Biennale di Venezia del 1932, dove trovò ispirazione in un solido classicismo e nei miti rilanciati dall'ideologia fascista. Uno dei suoi più grandi ammiratori fu Gabriele D'Annunzio, che lo scelse per realizzare il sepolcro della madre in marmo bianco di Carrara. Minerbi lavorò anche a importanti tombe nel Cimitero Monumentale di Milano negli anni '40 e '50, e fu attivo fino alla fine della sua vita, come dimostrato dalla corrispondenza dell'epoca. La sua opera più celebre è probabilmente la porta bronzea del Duomo di Milano, la prima a sinistra della facciata, inaugurata il 5 giugno 1948. Quest'opera narra la lotta dei cristiani per ottenere la libertà e mostra l'influenza della levigatezza virtuosistica di Adolfo Wildt, artista che Minerbi conobbe e frequentò a Milano. Minerbi fu anche coinvolto nella scultura funeraria di committenza privata e nei monumenti ai caduti della Grande Guerra. Nel 1922 presentò il bozzetto per il Monumento ai caduti di Bondeno, inaugurato nel 1925. Quest'opera comprendeva un pozzo con l'iscrizione "Memento", che rifletteva la sua sensibilità ritrattistica e psicologica. Nel 1947, Minerbi fu nominato accademico di San Luca e continuò a lavorare fino alla sua morte, avvenuta a Padova il 9 maggio 1960. Fu sepolto nel cimitero israelitico di Ferrara. Dopo la sua scomparsa, la moglie donò un altro gruppo di opere al Museo d'arte moderna di Ferrara. La sua eredità artistica è stata oggetto di una mostra personale al Castello Estense di Ferrara, curata da Chiara Vorrasi, che ha messo in luce la sua figura di scultore prediletto da D'Annunzio e ha permesso al pubblico di ammirare una selezione delle sue opere custodite nelle raccolte civiche museali. La mostra ha anche esplorato le intersezioni e i contatti tra Minerbi e altri artisti italiani dell'epoca, come Gaetano Previati e Adolfo Wildt. Arrigo Minerbi è stato un artista che ha saputo interpretare e influenzare il suo tempo, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana. La sua capacità di rinnovare l'iconografia del sacro e di esprimere temi universali attraverso la scultura lo rende una figura di spicco nella cultura artistica del primo Novecento.