La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Minisini ( S. Daniele del Friuli 1817 - Ronchi di Campanile 1901 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Luigi Minisini nacque a San Daniele del Friuli nel 1816, in una famiglia modesta; suo padre era un artigiano armaiolo e orologiaio. Fin da giovane, Minisini mostrò un'inclinazione eccezionale per l'arte, tanto che alcuni cittadini di San Daniele formarono un'associazione di beneficenza per permettergli di frequentare i corsi dell'Accademia di Venezia, dove fu allievo di Luigi Zandomeneghi, descritto come "il più canoviano dei canoviani". Questa formazione iniziale segnò l'avvio della sua carriera artistica, ma fu solo l'inizio di un percorso che lo avrebbe portato a distaccarsi dagli insegnamenti accademici per sviluppare uno stile personale più intimo e vitale. Dopo aver stabilito la sua residenza a Venezia e aperto uno studio, Minisini abbandonò rapidamente i "freddi insegnamenti" dell'Accademia per dare alle sue sculture un senso di intimismo e un anelito di vita che erano difficili da trovare in altri scultori friulani dell'epoca. Questo approccio gli valse un notevole successo presso i contemporanei, rendendolo uno degli scultori più apprezzati non solo nel campo della scultura cimiteriale ma anche in quello ritrattistico. La sua ricerca naturalistica, necessaria a formulare gli "ideali del vero e dell'arte", trovava un delicato equilibrio tra realismo commosso e sentimentale di sapore "Biedermeier". Nel 1848, mentre era ancora nello studio di Luigi Ferrari, allora docente di scultura all'Accademia di Belle Arti, Minisini modellò un gesso raffigurante "La Pudicizia", che fu presentato e premiato nel 1851 all'Esposizione di Belle Arti. Quest'opera, eseguita in marmo di Carrara, è emblematica del gusto che informava l'arte del secondo Ottocento in Friuli e rappresenta uno degli esempi più significativi della vasta produzione dell'artista, ispirata ad ideali di classicità e resa morbida dai delicati effetti luministici. Minisini curava l'aspetto esteriore delle sue opere in modo quasi maniacale, tanto che nel 1853, durante l'Esposizione di Belle arti di Udine, apparve un avviso su un giornale locale che pregava i visitatori di astenersi dal toccare le sue statue per evitare che il marmo potesse restarne offuscato. Questo aneddoto sottolinea la sua dedizione e il suo impegno per la conservazione della purezza e della bellezza delle sue creazioni. Oltre alla "Pudicizia", Minisini realizzò numerose altre opere di rilievo, tra cui tre busti di Dante Alighieri, in occasione del sesto centenario della nascita del poeta, che uniscono Udine a Trieste e Gorizia. Questi lavori evidenziano la sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti, confermando la sua maestria nel genere ritrattistico. Minisini fu anche attivo nel campo della ritrattistica, come confermano le sue opere dedicate a figure storiche e culturali quali Odorico da Pordenone, Valentino Presani, Teobaldo Ciconi e Dante Alighieri. Questa versatilità testimonia la sua abilità nel catturare non solo la somiglianza fisica ma anche l'essenza spirituale dei suoi soggetti. Luigi Minisini morì il 6 settembre 1901 a Ronchi di Campanile, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue sculture, caratterizzate da una forte espressività e da una raffinata tecnica, continuano a essere apprezzate per la loro capacità di comunicare emozioni profonde e ideali di bellezza classica. La sua opera, dopo quasi un secolo di oblio, è stata rivalutata dalla critica contemporanea, che ne ha riconosciuto il significativo contributo all'arte scultorea italiana dell'Ottocento.