La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Modena ( Bovolone 1882 - Mestre 1960 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Modena, nato il 1° agosto 1882 a Bovolone, in provincia di Verona, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo, soprattutto per le sue opere funerarie e monumenti ai caduti. La sua vita e la sua carriera artistica sono state caratterizzate da una profonda passione per l'arte e da un impegno costante nel perfezionare la sua tecnica scultorea. Cresciuto in una famiglia di condizioni economiche modeste, Francesco Modena dimostrò fin da giovane una notevole predisposizione per il disegno e le materie artistiche. Dopo aver completato le scuole elementari, si occupò della bottega paterna di fabbro, ma la sua passione per l'arte non passò inosservata. Grazie a una borsa di studio assegnatagli dall'amministrazione comunale di Bovolone, ebbe l'opportunità di frequentare l'Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona. Fu proprio in questa città che, nel 1902, espose per la prima volta un ritratto alla biennale cittadina, ottenendo il favore della critica e della stampa locale. Nel corso della sua carriera, Modena si dedicò alla realizzazione di opere per alcune tombe al cimitero monumentale di Verona e diversi ritratti, dimostrando un modellato vigoroso ma di grande pulizia formale. La sua capacità di introspezione psicologica nella ritrattistica fu particolarmente apprezzata, come dimostrato nel busto del poeta Berto Barbarani, situato nel cimitero cittadino. Nel 1920, Modena sposò l'insegnante di disegno Silvia Nonis e si trasferì a Venezia, per poi stabilirsi definitivamente a Mestre. In quel periodo, con la grande richiesta di erigere monumenti ai caduti in ogni comune e frazione, eseguì due importanti opere: il monumento ai caduti nella sua città natale, Bovolone, nel 1922, e un altro a Roverchiaretta, frazione di Roverchiara (VR), nel 1924. La realizzazione del monumento a Bovolone fu oggetto di polemiche, poiché il comitato esecutivo locale per la costruzione del monumento preferì l'assegnazione diretta a Modena anziché bandire un concorso pubblico, suscitando le critiche di altri artisti locali e dei loro sostenitori. Oltre a questi lavori, Modena firmò altri monumenti e targhe ai caduti a Lecco, nel bergamasco, e a fine carriera a Gazzerra di Mestre. Espose per trent'anni alla Biennale di Venezia, dove lavorò su monumenti funebri, ritratti, lavori d'arte sacra e molto altro, ottenendo un buon riscontro da parte della critica. La sua vita artistica fu caratterizzata da un'intensa attività espositiva e da un costante dialogo con la scena artistica veneziana dell'epoca. In vecchiaia, diventato quasi completamente sordo e lontano dalla scena artistica, Francesco Modena concluse la sua vita a Mestre il 22 novembre 1960. La sua eredità artistica rimane significativa, soprattutto per le sue opere funerarie e i monumenti ai caduti, che continuano a testimoniare la sua abilità scultorea e la sua sensibilità artistica. La sua capacità di catturare l'essenza umana attraverso il marmo e il bronzo ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico italiano del XX secolo.