La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Annibale Monti ( Codogno 1875 - Piacenza 1941 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Annibale Monti, nato a Codogno nel 1875 e deceduto nel 1941, è stato un raffinato scultore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'evoluzione della scultura italiana tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, periodo caratterizzato da profonde trasformazioni culturali e artistiche. Fin dalla giovane età, Annibale Monti dimostrò una straordinaria predisposizione per l'arte, ereditando la passione e il talento dalla sua famiglia, che vantava una lunga tradizione di scultori. Tuttavia, la sua carriera artistica fu segnata da un evento tragico: all'età di soli tre anni, fu colpito da meningite, che lo rese sordomuto. Nonostante questo grave handicap, Monti non si lasciò scoraggiare e, anzi, trovò nella scultura non solo un mezzo di espressione personale ma anche una via per superare le barriere imposte dalla sua condizione. Dopo aver completato gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove si distinse come uno dei migliori allievi dello scultore lombardo Enrico Butti, Monti iniziò la sua carriera artistica rilevando la bottega dello zio Silvio e dirigendo i laboratori di Cremona, Codogno, Piacenza e Rimini. La sua produzione artistica spaziò dai busti ritratto, che rivestono un ruolo importante all'interno della sua opera, agli eleganti ed originali monumenti funebri, opere di notevoli respiro e pregio, fino a squisiti ritratti di fanciulli, che poco avevano di retorico, vicini come sono alla suggestione di un’istantanea fotografica. Nel 1907, Monti sposò la contessa Irene Arcelli Fontana e si stabilì a Piacenza, dove la sua carriera conobbe un'ulteriore accelerazione. Cavaliere della Corona d'Italia e dell'Ordine di San Giorgio Magno, Monti godette di una carriera di grande successo, apprezzato per il verismo, la sensibilità psicologica e l’eleganza classica delle sue vibranti realizzazioni. Tra le sue opere più significative, conservate presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, si annoverano il "Monumento a Elena" del 1930 e "Dolore" del 1910, quest'ultimo rappresentante un busto di donna straordinariamente modellato, sul viso della quale leggiamo il sopraggiungere dell’angoscia, resa perfettamente dall’artista. La figura di Annibale Monti è imprescindibile nel necessario processo di recupero che andrebbe effettuato nei confronti di molti artisti che, come lui, hanno contribuito in modo significativo alla cultura artistica italiana ma che, per varie ragioni, sono stati dimenticati o trascurati dalla critica ufficiale. La sua opera, infatti, merita una particolare attenzione non solo per le lapidi commemorative o per i busti ritratto, ma soprattutto per i suoi eleganti ed originali monumenti funebri, opere di notevoli respiro e pregio, che testimoniano la sua abilità nel cogliere i moti dell'animo umano e nel trasmetterli attraverso la materia scultorea. Annibale Monti morì l'11 ottobre 1941, lasciando dietro di sé un'eredità artistica di grande valore. La sua vita e la sua opera continuano a essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni di artisti e ricercatori, che vedono in lui un esempio di come l'arte possa superare le barriere fisiche e comunicare emozioni profonde e universali. La sua memoria è stata onorata con la dedica di una via a Borgotrebbia, Piacenza, riconoscendone il contributo significativo all'arte figurativa italiana.